COMUNICATO STAMPA
Continua lo sciopero della fame, si sono uniti Giorgio Pinna di Siliqua e Claudio Zucca di Cagliari. Sono stanco mentalmente e fisicamente. Il mio rianimatore mi dice "questa volta stai scherzando col fuoco". Non sto più alzandomi, 24 ore su 24 a letto, ma quello che mi irrita sono le falsità demenziali sentite in TV! Stiamo pagando, i corsi procedono, ma quando mai? A me risultano oltre 1.000 piani del ritornare a casa scoperti, sono tutti gravissimi: dementi, coma, tracheostomizzati e malati terminali. I corsi, dove sono i bandi? Tirateli fuori, emeriti bugiardi! Come avete pagato i piani liquidati? Con i fondi nazionali! Su invito del presidente abbiamo cercato un accordo, sono andato oltre, ho fatto un progetto che fa risparmiare nel settore socio-sanitario 7,5 milioni l'anno. Mi avevano promesso una risposta per venerdì 9.10.2015, niente di niente. Questa è arroganza del potere, menefreghismo, inettitudine a capire un'opportunità, intanto il buco sanitario continua a salire, nel 2015 arriverà a 420 milioni! Che dire sul bidone della rete ospedaliera? Mentre l'assessore fa finta di concertare con tutti, il piano è pronto, prevede solo tagli, sino a 170 milioni. Miglioramento servizi? Non se ne parla, tutte fandonie. Hanno pure minacciato che avrebbero bloccato nuovi piani ritornare a casa se insistevo nel voler utilizzare i fondi nazionali per come scritto nel decreto. Metterò a nudo tutte le magagne di questa giunta ipocrita e falsa.
Riporto uno
stralcio del decreto interministeriale approvato dalla conferenza unificata
delle regioni.
"Le
risorse di cui al presente decreto sono finalizzate alla copertura dei costi di
rilevanza sociale dell'assistenza socio-sanitaria e sono aggiuntive rispetto
alle risorse già destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone
non autosufficienti da parte delle regioni, nonché da parte delle autonomie
locali. Le prestazioni e i servizi di cui al comma precedente non sono
sostitutivi, ma aggiuntivi e complementari, a quelli sanitari."
Noi abbiamo
conquistato questi fondi, azzerati da Tremonti, le regioni non hanno mosso un
dito, non gli permetteremo mai di spenderli per altro. Tanti consiglieri
regionali sono indagati per aver speso i rimborsi in maniera non consona. In
questo caso c'è una truffa nei confronti dello stato che ha decretato le
finalità del fondo. Potrei fare un esposto alla procura della repubblica, ma
questa è una battaglia politica, mia moglie ha tutti i documenti nel caso io
crepo. Ne vedremo delle belle, oltre alla figura barbina qualcuno finirà in
galera per truffa ai danni dello stato.
Capoterra, 11 ottobre 2015
Il segretario
Salvatore
Usala
LA GUERRA, GLI IMPEGNI, LA DIGNITA': IL PRESIDENTE
Il nostro presidente era un cittadino comune
quando è stato nominato dal PD quale rappresentante della sinistra a governare
la Sardegna. A dire il vero è uno stimato professore di economia, è stato anche
per due anni assessore al bilancio della giunta Soru. Purtroppo per lui Renato
Soru, già famoso, aveva come presidente una capacità, dinamismo e personalità
che dava poco spazio agli assessori, siamo su altri livelli. Il nostro
presidente ha preparato un programma faraonico ma dettagliato, sul sociale
prevedeva forti investimenti, sul lavoro un rilancio dell'occupazione, sul
territorio un restauro conservativo (VEDI
OLBIA IL 30.09.2015) e tante altre cose. I risultati dopo 18 mesi di
governo: chiamarlo fallimento è un eufemismo, in tutti i settori c'è un
arretramento, solo il turismo cresce, ma per fatti ininfluenti da decisioni
politiche. Che dire delle scelte della giunta dei professori, in maggioranza
tutti profani, senza la minima esperienza politica e amministrativa. Gli
assessori si sono contornati di beceri personaggi, politicanti da strapazzò,
alcuni ottimi, altri viscidume. Parliamo di sociale. Mai fatto tanti presidi in
poco più di un anno. Questa giunta ha un pensiero unico, ragioneria. Hanno
provato a tagliare, ridurre, utilizzare fondi impropriamente, utilizzo di
alchimie contabili. Vero che il bilancio è importante, ma non è tollerabile distruggere un
modello che fa risparmiare 150 milioni, tale da convincere la
maggioranza ad andare contro la giunta. Nel 2014 il presidente, con autorità,
era intervenuto per lo stesso motivo, fondi nazionali distorti. Quest'anno
pareva decisivo il suo intervento, invece si è sfilato, non saprei perchè,
forse per motivi ragionieristici. Che delusione, un sardo che non mantiene la
parola, per giunta presidente della regione. Ci sono tanti drammi in Sardegna,
ma sfido chiunque a mettersi nei panni di un disabile gravissimo. Mentre
si taglia ai disabili si spreca. I problemi non si attenuano, anzi peggiorano:
disabili, Sulcis, territorio, cassaintegrati, scuole, lavoro. Intanto si scopre
che ci sono diversi ex direttori generali e dirigenti che non hanno un incarico
da anni, uno scandalo, costano 250.000 euro cadauno. Il presidente si dimette
il 12.03.2016, alle successive elezioni stravince Grillo, ma questa è un altra
storia.
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