...Quel che ci accomuna è, soprattutto, la scelta di prendere in mano il nostro destino, di essere noi i protagonisti di questo movimento civile ed umano, senza deleghe in bianco a chicchessia...
sabato 18 agosto 2012
martedì 14 agosto 2012
Lettera al Ministero delle Politiche Sociali del 13-08-12
Preg.ma Prof.ssa Maria
Cecilia Guerra Sottosegretario Ministero Lavoro e Politiche Sociali
Via Fornovo, 8
- 001 92
Roma
FAX 06
4 6 8 3 4 7 91
e.p.c.
Preg.ma Prof.ssa Elsa Fornero Ministro lavoro
e Politiche Sociali
Via Veneto, 5 6
- 001 8 7 ROMA
FAX 06 4 8 2 1 2 07
Carissima
prof.ssa Guerra,
Mi permetta
di affermare che la risposta della Sua Segreteria è inconsueta, oserei dire che
non rispetta lo stile che Lei ha avuto sinora, nella Sua vita passata e
recente.
Capisco che il lavoro è tanto, che le ferie mancate sono
deleterie, ma la S.V. non può nemmeno immaginare cosa significa fare tre
presidi a Roma nell'arco di due mesi e mezzo, nelle nostre condizioni, partendo
dal Piemonte, Lombardia, Toscana e da tutta l’Italia. Per me che provengo dalla
Sardegna è un vero martirio fare 1 6
ore di traversata, più auto e file infinite.
Abbiamo
seguito il Suo consiglio "Noi siamo un Ministero di spesa:
dovete cercare altrove i fondi".
I fondi li abbiamo trovati: dei6 5 8 milioni previsti dall'art. 2 3 ,
comma 8 , della legge spending
review, ci saranno almeno 3 00 per la
non autosufficienza dedicati alle gravissime disabilità.
I fondi li abbiamo trovati: dei
Ci
ringrazia per i "suggerimenti"! Veramente erano inviti pressanti per
fare un'indagine precoce sull'incidenza regionale delle gravissime disabilità. Non
vorremo più sentir dire dai dottori Ferrante e Tangorra che il riparto va fatto in
funzione della popolazione perché non c'è tempo per conoscere il numero dei
beneficiari.
Gentile
professoressa, noi non siamo un'associazione normale, molti ci definiscono come
"matti", garantisco che siamo molto determinati e desiderosi di
contribuire a dare risposte a tanti disperati colpiti da calamità naturale. Nessuno
sembra accorgersene.
Seguiamo
l'evolversi del DCPM, faremo in modo che venga esteso quanto prima. A noi preme
sapere come verranno utilizzati i fondi: ovvero vorremo sapere dalla S.V. cosa
intende fare da subito perchè i fondi vadano alle famiglie in maniera equa e
non in base alla popolazione o a delibere regionali che distraggono fondi.
Le allego
le due ultime lettere che contengono il nostro progetto sperimentale e le
nostre richieste. Le garantisco che non esiteremo a farle visita con presidio
permanente se non avremo risposte. Chiedo cortesemente una lettera
tranquillizzante dove si evinca che state procedendo nel merito: non come il
famoso piano promesso il 1 7 aprile da Lei e dal Ministro
Fornero da presentare entro un mese!
Noi abbiamo
grande rispetto per questo Governo, chiediamo lo stesso rispetto per i nostri
enormi sacrifici.
Monserrato, 1 3
agosto 2 01 2
Cordiali saluti
Per il direttivo
Il segretario
venerdì 10 agosto 2012
Situazione in Regione Puglia... Vi teniamo d'occhio!
Il
Comitato 16 Novembre Onlus e VivaLaVita Onlus Puglia,
prendono atto del fatto che
l'Assessorato al Welfare della Regione Puglia insiste nel voler stornare:
A) 330.000 euro dai PAI (Piani di
Assistenza Individuali) domiciliari per destinarli a 3 centri di ascolto.
B)
200.000
euro come compartecipazione per rette alle R.S.S.A.
C) 330.000 euro per contribuire a Corsi di
Formazione per Care Giver.
Cosa dovranno mai ascoltare questi 3 call
center se in Puglia ci saranno circa 400 malati di SLA?
Vivono attaccati al telefono questi
malati? Non è sufficiente un unico numero verde nazionale?
E dunque, anzichè obbligare le ASL
Pugliesi ad ottemperare a quanto già previsto dalla delibera Regionale del
2008, si intende soprassedere a tale grave mancanza e fornire anche un
ulteriore strumento economico di azione!
Tutte le ASL Pugliesi, avrebbero dovuto,
già da 4 anni, attivare obbligatoriamente una rete SLA ed hanno disatteso
questo obbligo, tranne quella Tarantina, fatto molto grave, a parere nostro, e
non si sono tenute in alcuna considerazione le P.U.A. (Porte Uniche
di Accesso) nate proprio allo scopo di indirizzare i cittadini e fornire loro tutte
le indicazioni necessarie.
330 mila euro per 3 centri di
ascolto, dislocati in maniera poco utile, per altro, sono soldi tolti
all'assistenza domiciliare, così come sono soldi tolti all'assistenza
domiciliare quelli per inutili corsi di formazione.
Le famiglie vengono formate dagli anestesisti/rianimatori
a costo zero ed i corsi possono essere fatti a titolo gratuito dalle ASL, così
come già avvenuto per l’ASL di Taranto.
Vedremo come saranno improntati questi corsi di formazione e a quali costi,
visto che è possibile insegnare le tecniche di aspirazione in maniera
assolutamente gratuita, anzi, è obbligo della ASL dimettere il paziente solo
dopo che è stato formato il familiare care-giver.
Vogliamo sapere questi soldi a chi,
materialmente, saranno erogati.
Non abbiamo lottato due anni per vedere
disperso anche un solo euro, né per pagare due volte cose che non vengono
attivate a seguito di Decreti Regionali, né per pagare, in maniera extra, dei
rianimatori che hanno l'obbligo di formare i familiari degli ammalati, tantomeno
per ricoverare i nostri ammalati in strutture assolutamente inadatte, né per
realizzare fantomatici quanto superflui corsi di formazione dei care giver.
Potremmo essere d’accordo se non avessimo vissuto in prima persona la
formazione, a costo zero, e se non sapessimo, molto bene, che gli ammalati, che
incontriamo quotidianamente in questo calvario, preferiscono essere assistiti
al proprio domicilio e non relegati in un letto, in un ambiente estraneo,
a guardare un soffitto che non regala alcuna emozione, unica cosa che tiene
ancora in vita queste PERSONE.
Ma anzichè intervenire in maniera più incisiva su quei nuclei familiari in
maggiore difficoltà, come da noi suggerito, si preferisce prendere la via più
breve: 3 mesi, tempo massimo, di soggiorno in RSSA.
Un soggiorno di 3 mesi in una RSSA sarà solo uno spreco di denaro perché
l'ammalato morirà prima del rientro a casa e se non lo farà lui, lo farà chi lo
assiste!
Tanto per farVi capire di cosa parliamo:
Avviamo questa prima fase con occhio
molto critico ed aspettiamo di essere ragguagliati su tutto.
Sarà piacere nostro e degli ammalati che
rappresentiamo fare un passo indietro se le nostre perplessità non troveranno
riscontro nell'applicazione del progetto.
Perplessità che oggi accompagnano questo
avvio sperimentale che avrà un seguito visto che il Comitato 16 Novembre Onlus
e VivaLaVita Onlus Puglia, sono riusciti ad ottenere la prosecuzione del
finanziamento e non solo per gli ammalati di SLA ma per tutte le “persone gravemente non autosufficienti”
(Spending Review 6 luglio 2012, art. 23 comma 8).
Chiediamo infine che questi soldi, non
sottoposti ad alcun vincolo e già nella disponibilità della Regione, vengano
assegnati alle famiglie con la massima sollecitudine.
Distinti Saluti
Mariangela Lamanna
Vice-Presidente Comitato16 Novembre
Onlus
Giovanni Longo
Presidente VivaLaVita Puglia Onlus
martedì 7 agosto 2012
Il Comitato 16 Novembre scrive alla Regione Lombardia...
Alla Presidenza Regione
Lombardia
Egr. Dr. Formigoni Roberto
All'Assessore Famiglia,
conciliazione, integrazione e Solidarietà Sociale
Egr. Dr. Boscagli Giulio
Al Direttore Generale Egr.
Dr. Albonetti
Alla dirigente di Unità
Operativa Gent.ma Dr.ssa Petrali Rosella
E p.c.
Gent.ma Dr.ssa Ponte Graziana
Egr. Dr. Rossi Marco
Buongiorno,
preso atto della Delibera n.
IX/3376 del 09/05/2012, il Comitato 16 Novembre, associazione che ha lottato e
ottenuto dal Governo Berlusconi 100 milioni di euro per i malati di S.L.A., per
i quali ci troviamo oggi qui a porre la questione, si legittima con
forza a presenziare ed obiettare su
alcuni punti della Delibera stessa.
Dal 2010 abbiamo messo in
atto 6 proteste, creando dei precedenti come non mai, ottenendo risultatati
ragguardevoli che la burocrazia e la politica, soprattutto regionale, con la
loro lentezza tendono a rendere VANI in pochi istanti, redigendo Delibere che non vanno a favore e a
sostegno, come dovrebbero, dei malati SLA.
In Lombardia ci sono, come da
stime da voi indicate, 481 malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica di cui 50
ricoverati in RSA, dovete rispondere quindi a questa nostra domanda: come fanno
queste strutture che voi definite erroneamente di sollievo, a gestire dei
malati con altissima criticità dato il fatto ovvio e assodato che un malato di
SLA va seguito sulle h. 24 con estrema sollecitudine e attenzione,
incessantemente? Riteniamo inoltre che di “sollievo” queste strutture
abbiano solo il nome in quanto il care giver deve essere sempre e
necessariamente COMUNQUE presente. Ribadiamo con forza che queste strutture non saranno mai in grado
di gestire un’elevata complessità assistenziale e quindi perché mai dovrebbero
essere potenziate per soli 50 malati, sottraendo inutilmente denaro ai malati
SLA che in larga maggioranza preferiscono essere accuditi al proprio domicilio dalle
loro famiglie?
Altra disomogeneità col
decreto Interministeriale, art. 2 comma 1,
è quello su cui state alacremente lavorando per valutare il nuovo ricalcolo
dell’ISEE che fa solo RITARDARE L’EROGAZIONE alle famiglie del
contributo che, ribadiamo, va solo computato in base allo stadio della malattia.
Vorremmo SOTTOLINEARE che la
SLA, non aspetta, DEVASTA e che nel Decreto non sussiste alcun richiamo alla
distribuzione dei contributi in base alla situazione economica: cosa del
tutto priva di logica.
La Lombardia ha ottenuto,
come tutte le regioni d’Italia, la quota
di 100 milioni di € in base al numero degli abitanti e non in rapporto all’incidenza
della malattia, cosa alquanto iniqua.
Ciò fa si che i soldi a disposizione sono più che in altre regioni con meno
abitanti ma con una percentuale di malati superiore.
Ne consegue perciò una quota
pro capite più elevata, senza andare a scovare inutili cavilli per non
concedere il giusto contributo a questi malati gravi e gravissimi.
Se è vero, come sostenete che
la sanità è il fiore all’occhiello della Regione: dimostratelo, con i FATTI!!!
A questo punto pretendiamo
di essere informati sul piano del ricalcolo PRIMA di inviare alle ASL la
circolare attuativa.
Altra distorsione di denaro
riguarda la formazione di personale qualificato, sempre che lo sia davvero.
Domanda: se con il nuovo
ricalcolo escluderete una parte dei 431 malati, come faranno, questi ultimi a pagare
il personale di cui hanno bisogno? A cosa serve avere così tanto personale “qualificato” se le
famiglie non avranno i soldi per retribuirlo? E’ preferibile fare le cose con
un minimo di buon senso!
In conclusione, ponendo
l’accento sull’importanza del contributo da far pervenire tempestivamente alle
famiglie stremate, perché la SLA è un vero e proprio terremoto, e ritenendo
assurdo conteggiare il cumulo del reddito del malato con quello di altri
componenti della famiglia, perché i soldi per assistere un malato affetto da
sclerosi laterale amiotrofica non bastano mai, vi informiamo, altresì, che siamo disposti ad un incontro entro
10gg dal ricevimento della presente, per discutere di tutti i punti sopra esposti e confidando in una vostra celere risposta,
cordialmente Vi salutiamo.
IL COMITATO 16 NOVEMBRE ONLUS
Per il Direttivo
Mercurio Marina
IL PRESIDENTE
LAURA FLAMINI
P.S. - La Regione, nella
persona della Dott.ssa Petrali, ha assicurato che il Comitato 16 Novembre verrà
convocato assieme alle altre associazioni in Settembre.
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