Preg.mo Assessore all’Igiene, alla
Sanità e alle Politiche Sociali della
Regione Sardegna
Dott. Mario Nieddu
san.assessore@regione.sardegna.it
Preg.mo Direttore Generale ATS
Sardegna
Dott. Fulvio Moirano
dir.generale@atssardegna.it
Da diverso tempo ci giungono numerose
segnalazioni da parte di malati gravissimi e malati di SLA della Sardegna
assistiti al proprio domicilio in quanto, ormai da troppi mesi, stanno vivendo
gravi disagi poiché il Servizio Farmaceutico non è in grado di fornire, in
maniera variamente diffusa sul
territorio regionale, le apparecchiature ed il materiale di consumo
prescritto dai medici specialisti e dalle rianimazioni di riferimento mediante
piano annuale.
Mi riferisco in particolare a
catheter mounts , sondini per la bronco aspirazione,
guanti non sterili e financo deflussori per l’alimentazione.
Circolano notizie circa il fatto
che tali criticità siano state determinate da fattori imputabili in un caso
alla incapacità della ditta fornitrice a far fronte alle ordinazioni, in un
altro caso a difetti di produzione, di altri ancora non sono informata.
E’ evidente, peraltro, che,
aldilà delle cause del disservizio illustrato, non è pensabile che i malati
siano lasciati soli ad arrangiarsi come possono, si tratta, perlopiù, di
materiale monouso a tutela della loro salute che, in mancanza della fornitura
adeguata i malati sono costretti a riutilizzare a rischio di contrarre
pericolose infezioni.
Ebbene, chiediamo alle SS.LL se, in scienza
e coscienza, ritengono possibile che si debbano riutilizzare i sondini per
l’aspirazione bronco tracheale, o i catheter mounts dopo aver cercato di
sterilizzarli in qualche modo e asciugarli dalla condensa perché altrimenti si
respira male, o ritengono corretto che i deflussori per l’alimentazione vengano
risciacquati per essere usati due o magari tre o chissà ancora quante volte
perché le farmacie del distretto non ne hanno.
Altrettanto dicasi dei guanti non
sterili dei quali dall’inizio dell’anno non è più prevista la distribuzione neanche
per i pazienti inseriti nelle cure domiciliari di terzo livello, gravissimi, di
“Area critica”, di fatto “ospedalizzati in casa”.
Pur apprezzando l’impegno che la
Regione Sardegna ha dimostrato nel tempo, al fine di assicurare una qualificata
assistenza socio sanitaria a questa particolare tipologia di malati, è evidente
che ultimamente sono stati fatti molti tagli in termini di quantità e qualità del
materiale prescritto. Alcuni pazienti sono stati addirittura costretti a
cambiare tipo di cannula tracheostomica per uniformarsi ai prodotti acquistati
in modalità standard, mi chiedo come questo sia possibile, siamo tutti
d’accordo sulla necessità di tagliare gli sprechi ma qui si tratta di tagli
alle cure, sono state tagliate anche le prescrizioni extra LEA? Non è
accettabile arrivare a questi livelli per anteporre logiche di mercato alla
salute psico-fisica di un essere umano.
Molte famiglie riferiscono,
inoltre, che a seguito dell’attivazione del “Progetto ritornare a casa” del
proprio congiunto, che utilizza apparecchi elettromedicali indispensabili per
la sopravvivenza, non hanno avuto in dotazione il gruppo di continuità come
invece espressamente previsto nella DGR 10/43 dell’11 .02.2009, né è stata
fatta da parte dell’ADI la segnalazione, all’ente gestore delle linee
elettriche, delle abitazioni in cui è presente un malato che utilizza
apparecchiature elettriche salvavita, al fine di consentire all’ente medesimo
una corretta predisposizione dei piani di intervento che tengano conto delle priorità.
Affidiamo alla competenza e
sensibilità delle SS.LL la presente segnalazione nella certezza che vorranno
dare disposizioni agli organi preposti affinché si adoperino per rimuovere immediatamente
ciascuna delle criticità segnalate.
Restando In attesa di un cortese,
sollecito riscontro in merito, porgo distinti saluti
Maria Paola Aureli
Comitato 16 Novembre
Referente Regione Sardegna