Preg.mo On.le Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1
00153 – ROMA – FAX 06 59945609
Preg.mo Dott. Fabrizio Saccomanni
Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97
00187 – ROMA – FAX 06 4743449
Preg.mo Prof. Enrico Giovannini
Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56
00187 – ROMA – FAX 06 4821207
e.p.c. Preg.mi Viceministri e
Sottosegretari
Egregi Ministri, egregi
Viceministri, egregi Sottosegretari,
Abbiamo fatto
numerosi incontri con rappresentanti del Governo, ultimamente, tutti con un
nulla di fatto. Abbiamo cercato di discutere il nostro progetto, inutilmente.
Il Sottosegretario Fadda dice che le nostre proposte sono FANTASCIENZA, tuttavia
lo stesso On. Fadda è impegnato da 20 anni per lo sviluppo dell'assistenza
domiciliare, in Sardegna è stato uno dei fautori del MODELLO SARDEGNA
che ha portato al dimezzamento dei posti in Residenze Sanitarie Assistenziali
(RSA), dati ISTAT, ed un’assistenza domiciliare adeguata ai bisogni, con un
dimezzamento dei costi: lo stesso modello da noi proposto.
VI PROPONIAMO UNA SINTESI DELLE PRIORITA' PER TUTTI I
DISABILI:
- ASSISTENZA DOMICILIARE adeguata alla gravità, fino a garantire
la presenza, vigile 24 ore su 24, senza differenza fra regioni;
- I fondi devono andare direttamente ai
disabili senza intermediazioni.
- Libertà di scelta per chi decida per il
ricovero in RSA e simili;
- Assistenza assolutamente svincolata dall'ISEE
familiare;
- Riconoscimento economico e previdenziale
del CARE GIVER FAMILIARE
anche ai fini di un prepensionamento per lavoro usurante;
- Aggiornamento ed approvazione dei L.E.A.
- Aggiornamento ed approvazione del NOMENCLATORE
TARIFFARIO assolutamente obsoleto;
- Riconoscimento invalidità del 100% +
indennità di accompagnamento in maniera omogenea in tutte le regioni.
IL NOSTRO PROGETTO:
PREMESSA:
La popolazione
invecchia, i malati gravi ed incurabili sopravvivono, le malattie altamente
invalidanti sono in aumento, urge ampliare le possibilità perchè queste persone
restino in famiglia.
IL CONTESTO:
In Italia la sanità
spende 18 miliardi di euro per finanziare le Residenze Sanitarie Assistenziali
(RSA) e simili. Tale spesa è triplicata dal 2000 perchè è l'unica offerta che
la maggior parte delle regioni offre. Solo alcune propongono in alternativa
Piani Assistenziali Individualizzati (PAI).
PROPOSTA:
Si propone di
destinare 4,5 miliardi di euro per un massiccio ritorno in famiglia di malati e
anziani che lo desiderano, un'alternativa che avrà un sicuro successo. Da
ricordare che le maggioranza delle RSA erano e rimangono squallidi ospizi con
iniqua occupazione, sottopagata spesso in nero, dirette da lobby legate alla
politica locale e nazionale.
PROPOSTA NEI
DETTAGLI:
Si propone di
destinare il 50% da erogare alla famiglia che si riprenda in carico il
paziente. Si risparmiano 2,25 miliardi di euro da destinare al mancato aumento
2013 dell'iva per 2,1 miliardi di euro. Rimangono 2,4 miliardi di euro che
arriverebbero a 3,2 miliardi con pensioni, indennità di accompagnamento e
mancate rette dovute che il paziente s'impegna a destinare al PAI per il 50%
ESEMPIO: un paziente gravissimo costa allo stato almeno 80.000€, si propone di
erogare 40.000€ che sommati a pensione di invalidità e indennità di
accompagnamento, che in RSA non percepiscono, portano la cifra a 49.000€
sufficienti per assumere 3 assistenti.
I NUMERI:
3,2 miliardi di euro
corrispondono a circa 197.500 posti di lavoro per 36 ore settimanali, CCNL
domestico, categoria CS. ENTRATE PER LO STATO: 550 milioni di IVA per i
consumi, 350 milioni di contributi INPS, almeno 300 milioni di IRPEF: per un
totale di 1,2 miliardi di euro che rientrano nel bilancio dello stato, in sintesi
il 50% dell'investimento iniziale.
BENEFICIARI:
Tutti coloro che si
rendono disponibili. Il Governo predispone un provvedimento che finanzia solo
il Piani Personalizzati, ovvero nessun riparto in base alla popolazione o
simili, solo ed esclusivamente i PAI contabilizzati dalle varie regioni.
Bisogna predisporre una convenzione con i CAAF che segua i pazienti nelle
assunzioni, buste paga, contratti, l'unico dei dipendenti e pratiche varie.
CONCLUSIONI:
Questo è un piano facile da realizzare, nessuna
Corte Costituzionale può bocciarlo. Propone risparmi strutturali destinati ad
aumentare nel tempo ed occupazione stabile, rispetto della libertà e dignità
del malato, garanzia di una assistenza domiciliare adeguata alle necessità e in
grado di evitare ricoveri in reparti di rianimazione. Sarebbe utile fare piani
formativi con fondi strutturali europei con progetti POR regionali.
Il nostro progetto è serio, consente risparmi di
miliardi di euro, è attuabile e provato, migliora la qualità di vita di milioni
di cittadini, malati e familiari, non è comprensibile la riluttanza a
discuterlo.
Sono altri i motivi che ne precludono la
realizzazione, sicuramente le lobby. Bisogna avere il coraggio di battere le
lobby e le connivenze di ogni tipo e ad ogni livello che affossano la nostra
sanità ed il sistema assistenziale. NON BASTANO DICHIARAZIONI D'INTENTI,
OCCORRONO FATTI!
NOTA: alcune cifre potrebbero subire
variazioni senza inficiare l’impianto complessivo.
Il nostro progetto e
le nostre priorità sono diritti costituzionali ineludibili, esigenze vitali,
come in un terremoto o calamità naturale. In particolare il progetto è
attuabile subito, abbiamo esempi di attuazione in Sardegna: si allegano le
ultime linee guida.
Il nostro progetto è
talmente serio che consente miliardi di risparmi, poichè non è credibile la
riluttanza a discuterlo, ci sono altri motivi che precludono la realizzazione. Gli
altri motivi sono sicuramente le lobby delle RSA, le stesse degli appalti
assistenziali, degli ausili, servizi e cooperative.
Tutti sanno, partiti,
sindacati e associazioni, ma tutti hanno convenienza a tacere in un clima di
becera omertà perchè guadagnano bustarelle o favori, questa è l'amara realtà,
non FANTASCIENZA.
COSA CHIEDIAMO?
a) Incontro ENTRO IL 29 SETTEMBRE 2013 con i rappresentanti
qualificati, almeno Sottosegretari dei tre Ministeri: Economia, Lavoro e
Salute.
b)
Concertazione su nostre priorità e nostro progetto.
c)
Eventuali alternative strutturali di pari importanza.
d) Decreto urgente o protocollo
d’intesa con date certe e provvedimenti da realizzare.
COSA FAREMO?
1)
Presidio permanente, giorno e notte a partire dal 22 ottobre 2013.
2)
Senza risposte attueremo lo sciopero della fame in loco e almeno 60 malati
gravissimi da casa: forniremo l'elenco dettagliato.
3)
Attueremo una campagna mediatica senza precedenti: il rischio del morto in
diretta è un richiamo formidabile, in particolare con malati in barella.
4)
Se non bastasse attueremo lo sciopero della sete con morte certa in 48 ore.
Ricordo che parliamo di persone fragili, dipendenti da macchine vitali. C'è il
rischio concreto che l'Italia diventi la vergogna d'Europa.
5)
In caso di mancato incontro e risposte concrete sulle tematiche richieste
procederemo con il seguente presidio:
DALLE ORE 10,30 DEL 22 OTTOBRE 2013 SAREMO IN
VIA XX SETTEMBRE 97, ROMA. DAVANTI AL MINISTERO DELL'ECONOMIA.
I malati gravissimi
non hanno lobby da difendere, interessi corporativi, chiediamo una vita
dignitosa in famiglia. Vi chiediamo il coraggio di fare un servizio al paese,
di fare un po' di pulizia nel marciume della sanità. Noi siamo risoluti, non
abbiamo paura della morte, stavolta non andremo via senza risultati tangibili e
concreti.
Cordiali saluti
Monserrato, 16 settembre 2013
Il segretario
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