Preg. mo Dott. Matteo Renzi Presidente Consiglio
dei Ministri
Piazza Colonna,370
00187 -- ROMA – FAX 06 67793543
Preg. mo On. le Beatrice Lorenzin Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1
00153 – ROMA – FAX 06 59945609
Preg. mo Prof. Pier Carlo Padoan Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97
00187 – ROMA – FAX 06 47434493
Preg. mo Giuliano Poletti Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56
00187 – ROMA – FAX 06 4821207
epc
Preg. mi Viceministri e Sottosegretari
Egregio Presidente del Consiglio, egregi Ministri, egregi Viceministri, egregi
Sottosegretari,
Vi ringraziamo per aver evitato i tagli al fondo della non autosufficienza
(FNA). L'aumento di 50 milioni e chiaramente insoddisfacente, ma apprezziamo la
buona volontà. Ora bisogna dare gambe affinché le regioni non sprechino i fondi
con spese distorte e fuori dal sociale. Nei decreti di riparto ci sono spese di
sistema: PUA (punti unici d'accesso); UVM (unità di valutazione
multidimensionali); ricoveri di sollievo in RSA (residenze sanitarie
assistenziali); ovvero spese sanitarie. Cosa c'entrano con l'FNA? Bisogna
veicolare i fondi con la legge di stabilità specificando tutte le finalità onde
impedire alle regioni di erodere i fondi per coprire spese che sono imputabili
al patto della salute, ed anche a sprechi certi. Per tale ragione abbiamo
predisposto una proposta fortemente tecnica ma comprensibile dai disabili
gravi, che sono oltre un milione. Presentate un emendamento alla legge di
stabilità dando regole certe, possibilmente traendole dalla nostra ottima
proposta. Abbiamo integrato con una proposta per creare 200.000 posti di lavoro
nel prossimo triennio e finanziare gli aumenti del sociale. Ci aspettiamo un
riscontro celere, come dice il nostro Presidente, Matteo Renzi, mandate una
e-mail e sarete soddisfati.
Cordiali saluti
Monserrato, 6 novembre 2014
Il segretario
Salvatore Usala
PROPOSTA FNA
Ai fini dell’erogazione di
contributi o sostegni di assistenza indiretta derivante dal Fondo per le non autosufficienze
di cui all'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si
stabilisce per l'anno 2015 un importo pari a 400 milioni di euro, per
l'anno 2016 pari a 600 milioni di euro, per l'anno 2017 pari a 800
milioni di euro da utilizzare secondo le seguenti prescrizioni che valgono
in tutte le regioni e province autonome.
1)
Il 35% dell'importo totale deve essere
attribuito all'assistenza in forma indiretta finalizzata alla retribuzione
di caregiver e assistenti anche familiari, delle persone disabilità ad
altissima intensità assistenziale, in condizioni di dipendenza vitale di
assistenza 24 ore su 24. In attesa di una ridefinizione dei criteri di
valutazione della disabilità aderenti a quanto previsto dalla Convenzione
Onu sui diritti delle persone con disabilità (ratificata con legge 3 marzo
2009, n. 18) e disposto dal decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre
2013 (allegato 1, capitolo 3, linea di azione 1) ed in particolare
dell’adozione della nozione di persona con necessità di sostegno intensivo (“more
intense support”) prevista dalla stessa Convenzione, ai fini
dell’individuazione delle persone con grave non autosufficienza si intendono le
persone in condizione di dipendenza vitale da assistenza continua e vigile
24 ore su 24. Sono tali le persone che rientrano in almeno una delle
condizioni di seguito elencate a prescindere dalle specifiche patologie,
menomazioni o affezioni:
a)
Persone con gravi patologie degenerative non
reversibili in ventilazione meccanica assistita o NIV a permanenza 24h o coma.
b)
Persone che, a seguito di una malattia
neoplastica, si trovino nella fase terminale, clinicamente documentabile, della
loro vita (scala di Karnofsky con punteggio pari o inferiore al 30% oppure ECOG con punteggio pari o superiore a 3)
c)
Persone con grave stato di demenza valutato
sulla base della scala CDRs (Clinical Dementia Rating scale), con punteggio 4.
d)
Persone con patologie ad andamento cronico
degenerativo con pluripatologia (valutate sulla base della scala di valutazione
CIRS - Cumulative Illness Rating Scale - a 14 item, con indice di severità
uguale o maggiore di 3 e con indice di morbilità uguale o maggiore di 3) e con
almeno altre due patologie, non concorrenti, oltre la principale.
e)
Persone con gravissimi disturbi psichici o intellettivi
a basso funzionamento che necessitino di assistenza vigile 24h.
f)
Persone con sordocecità di cui alla legge 24
giugno 2010, n. 107.
g)
Persone con cerebrolesioni o stati vegetativi
che necessitino di assistenza vigile 24h con grave rischio per la loro
incolumità vitale.
Ai fini dell’attuazione del
decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013 (allegato 1, capitolo 3,
linea di azione 3, punto a) il 35% dell'importo totale viene
attribuito alle persone con disabilità ad alta intensità assistenziale. Per
alta intensità assistenziale si intende la necessità di assistenza non vitale e
certificata che va da un minimo di 12 ore die ad un massimo di 24 ore,
finalizzato alla realizzazione dei progetti individuali per le persone disabili
di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328 o dei progetti di
vita indipendente di cui alla legge 21 maggio 1998, n. 162, assicurando la
garanzia del principio di libera scelta da parte del cittadino.
2)
Ai fini dell’attuazione del decreto del Presidente
della Repubblica 4 ottobre 2013 (allegato 1, capitolo 3, linea di azione 3,
punto a) il 30% dell'importo totale viene attribuito alle persone
con disabilità a media intensità assistenziale. Per media intensità
assistenziale si intende la necessità di assistenza non vitale e certificata da
un minimo di 4 ore die ad un massimo di 11 ore, finalizzato alla
realizzazione dei progetti individuali per le persone disabili di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre
2000, n. 328 o dei progetti di vita indipendente di cui alla legge 21 maggio
1998, n. 162, assicurando la garanzia del principio di libera scelta da
parte del cittadino.
3)
I trasferimenti monetari di cui al punto 1 devono
essere attribuiti, su richiesta dell'interessato, per una quota parte non
inferiore al 30% alla disponibilità del caregiver familiare con obbligo di
rendicontazione.
4)
Alle persone con disabilità ad altissima intensità assistenziale, in quanto considerate in regime di ospedalizzazione
domiciliare, non si applicano, ai fini della concessione del
contributo e della determinazione del suo ammontare, limiti reddituali o
ISEE di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre
2013, n. 159. Per le persone con alta e media intensità assistenziale si
applicano strettamente le riduzioni di seguito espresse:
a)
- ISEE
fino a euro 15.000: contributo massimo;
b)
- ISEE compreso fra euro 15.001 e euro 25.000:
contributo massimo decurtato del 5%;
c)
- ISEE compreso fra euro 25.001 e euro 35.000:
contributo massimo decurtato del 10%;
d)
- ISEE compreso fra euro 35.001 e euro 40.000:
contributo massimo decurtato del 25%;
e)
- ISEE compreso fra euro 40.001 e euro 50.000:
contributo massimo decurtato del 35%;
f)
- ISEE compreso fra euro 50.001 e euro 60.000:
contributo massimo decurtato del 50%;
g)
- ISEE compreso fra euro 60.001 e euro 80.000:
contributo massimo decurtato del 65%;
h)
- ISEE oltre 80.001: contributo massimo
decurtato dell’80%.
5)
Il decreto di riparto del Fondo per le non
autosufficienze assume quali esclusive finalità gli interventi di assistenza
indiretta aggiuntivi a quelli eventualmente già previsti dalle Regioni, gli
interventi finalizzati alla realizzazione dei progetti individuali per le
persone disabili di cui all'articolo 14
della legge 8 novembre 2000, n. 328 aggiuntivi a quelli eventualmente già
previsti dalle Regioni, gli interventi finalizzati a progetti di vita indipendente di cui alla
legge 21 maggio 1998, n. 162 aggiuntivi a quelli eventualmente già previsti
dalle Regioni. Non sono ammesse finalità diverse nell'assegnazione e
nell'uso del Fondo.
PROPOSTA
PER LA CREAZIONE DI 200.000 POSTI DI LAVORO
E
COPERTURA FINANZIAMENTI STRUTTURALI FNA E FNPS
PREMESSA:
La popolazione invecchia, i malati gravi ed incurabili
sopravvivono, urge ampliare le possibilità perchè queste persone restino in
famiglia.
IL CONTESTO:
In Italia la sanità spende 20 miliardi di euro per
finanziare le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), case di riposo, ospizi e
simili. Le persone interessate sono circa 500.000, una marea, in aumento
esponenziale, come la spesa. Tale spesa è triplicata dal 2000 perchè è l'unica
offerta che la maggior parte delle regioni offre. Solo alcune propongono in
alternativa Piani Assistenziali Individualizzati (PAI).
PROPOSTA:
Si propone di destinare il 25%, pari a 5 miliardi di
euro, per un massiccio ritorno in famiglia di malati e anziani che lo
desiderano, un'alternativa che avrà un sicuro successo. Da ricordare che le
maggioranza delle RSA, e simili, erano e rimangono squallidi ospizi con iniqua
occupazione, sottopagati, spesso in nero, dirette da lobby legate alla politica
locale e nazionale.
PROPOSTA NEI DETTAGLI:
Si propone di destinare il 50% da erogare alla famiglia
che si riprenda in carico il paziente. Si
risparmiano 2,5 miliardi di euro da destinare alla copertura delle spese
relative al fondo della non autosufficienza e al fondo politiche sociali.
Rimangono 2,5 miliardi di euro che arriverebbero a 3,3 miliardi con pensioni,
indennità di accompagnamento e mancate rette dovute che il paziente s'impegna a
destinare al PAI per il 50%. ESEMPIO: un paziente gravissimo costa allo
stato almeno 80.000€, si propone di erogare 40.000€ che sommati a pensione di
invalidità e indennità di accompagnamento, che in RSA non percepiscono, portano
la cifra a 49.000€ sufficienti per assumere 3 assistenti.
I NUMERI:
3,3 miliardi di euro corrispondono a circa 200.000 posti
di lavoro per 36 ore settimanali, CCNL domestico, categoria CS. ENTRATE PER
LO STATO: 550 milioni di IVA per i consumi, 350 milioni di contributi INPS,
almeno 300 milioni di IRPEF: per un totale di 1,2 miliardi di euro che
rientrano bilancio dello stato, in sintesi il 50% dell'investimento iniziale.
BENEFICIARI:
Tutti coloro che si rendono disponibili. Il Governo
predispone un provvedimento che finanzia solo il Piani Personalizzati, ovvero
nessun riparto in base alla popolazione o simili, solo ed esclusivamente i PAI
contabilizzati dalle varie regioni. Bisogna predisporre una convenzione con i
CAAF che segua i pazienti nelle assunzioni, buste paga, contratti, l'unico dei
dipendenti e pratiche varie.
CONCLUSIONI:
Questo è un piano serio, facile da realizzare, nessuna
Corte Costituzionale può bocciarlo. Propone risparmi strutturali destinati ad
aumentare nel tempo ed occupazione stabile. Sarebbe utile fare piani formativi
con fondi strutturali europei con
progetti POR regionali.
NOTA: alcune cifre
potrebbero subire variazioni senza inficiare l’impianto complessivo.
Monserrato, 6 novembre 2014
Il segretario
Salvatore
Usala