Mettetevi comodi che voglio raccontarvi una storia un po' amara.
Qualche giorno fa, a supporto di una famiglia che ha un ragazzino con disabilità, vittima di una disavventura della quale non vi parlerò, ho accompagnato i genitori dal Dirigente della scuola frequentata dal ragazzino stesso, per partecipare una incresciosa situazione che aveva visto coinvolto il ragazzino ma, della quale, non ve ne parlerò...
In attesa di essere ricevuti dal Dirigente scolastico, comodamente in attesa, fuori dalla scuola, perchè non era possibile accomodarsi all'interno della scuola stessa, ho assistito al rientro in classe di alcune classi che erano andate in tour locale di istruzione.
Tutti belli, ordinati, chiacchieravano felicemente tra di loro.
La mia attenzione, ovviamente, si è fermata su una ragazzina in carrozzina, diligentemente scortata dall'operatore scolastico, che accedeva all'interno della scuola attraverso la rampa.
Una scena bellissima:
La ragazzina accompagnata, l'operatore attento, la rampa, tuttavia....
La cosa che mi ha colpito è stato il fatto che nessuna delle sue compagne di classe si è bloccata per cederle il passo e consentirle l'acccesso prima, nè le insegnanti hanno detto qualcosa in merito, del tipo, ragazze fate passare Giovanfrancescaludmillaarturina!
Il nulla assoluto!
Tutte continuavano a parlare fra di loro e la ragazzina in carrozzina è rientrata a scuola per ultima.
Fine della scena.
Passiamo poi all'incontro col Dirigente per cercare di venire a capo di una situazione davvero incresciosa della quale continuerò a non parlarvene, almeno per il momento.
Durante il colloquio, durante il quale si è affrontati il problema dell'alunno, mio malgrado devo dire che non si è pttenuto l'appoggio sperato e sono state dettefrasi del tipo: è la famiglia che deve provvedere, è la famiglia che deve fare....
A quel punto non ho potuto trattenermi e ho raccontato l'episodio al quale avevo assitito, quello della ragazzina in carrozzina lasciata entrare per ultima. Ho fatto notare che lì la famiglia non centrava nulla, che lì era la scuola che doveva educare alla cortesia, alla gentilezza, al rispetto della persona fragile, cosa che non ho visto nè da parte delle alunne nè, tantomento, da parte delle insegnanti.
La risposta è stata: questo proprio perchè trattiamo tutti allo stesso modo.
E qui mi è partito l'embolo perchè essere presi in giro anche no, e non mi sono trattenuta perchè se non si comprende che le persone fragili devono essere trattate con gentilezza, con maggiore accortezza, non è che puoi scaricare le colpe sulle famiglie.
Come scuola, come Istituzione, fai il tuo!
Insegna ai compagni di classe cosa sia l'educazione, il rispetto, la gentilezza, il cedere il passo a chi ha più difficoltà, ad includere nel gruppo chi vive condizioni diverse.
Insegna a tendere una mano senza fare lo scaricabarile della serie non tocca a me, tocca a te, tocca a quell'altro.
E' come dire che sull'autobus un ragazzo seduto non deve cedere il posto ad una signora anziana perchè altrimenti la fa sentire vecchia!!!!
Ma per favore, finiamola di parlare di attenzione alle persone con disabilità a vanvera!
Cerchiamo di essere davvero inclusivi senza far sentire inferiore nessuno altrimenti, a nulla vale fare una rampa se, alla fine della stessa, ritroveremo solo una carrozzina con a bordo una persona fragile, lasciata sola.
Una perplessa Mariangela Lamanna
Presidente C16NO
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