Misura di sostegno sociale della regione Puglia
Ci riferiamo a quello che per maggiore semplicità viene definito assegno di cura.
La regione Puglia ha emanato il bando della durata di 38 giorni chiuso il 19 luglio ultimo scorso.
Oltre quella data, chiunque avesse presentato la domanda, poteva sperare nel contributo.
Gli altri, tutti fuori.
Le domande pervenute alla regione Puglia sono state oltre 19.000.
Quelle finanziabili si aggirano su 7500 per il sostegno familiare e 1800 per il patto di cura.
Una volta fatta la graduatoria, la Regione Puglia ha trasmesso agli ambiti, competenti per territorio, l'elenco delle persone con gravissima disabilità che avevano presentato la domanda per l'accertamento dei requisiti.
Questo significa esaminare di sana pianta ciascuna domanda.
Avevamo, tuttavia, chiesto una corsia "preferenziale", meglio ancora, più veloce, per i fruitori storici dell'assegno di cura che non dovevano essere sottoposti ad ulteriore valutazione sanitaria.
Con grande stupore abbiamo appreso dal comune di Taranto servizi sociali che invece questa valutazione sanitaria viene fatta.
Cosa comporta questa valutazione sanitaria?
Comporta la firma, sul PAI, dei medici, quello della Uvm, e il medico di medicina generale e l'assistente sociale.
Questo modus operandi fra l'altro non è omogeneo in tutti gli ambiti territoriali della Puglia ma viene applicato a macchia di leopardo un distretto sì due no...
Insomma, su un territorio si va in um modo, e sull'altro a piacer loro....
È stata mia cura informare immediatamente l'assessore al Welfare Rosa Barone denunciando questa situazione assurda, dopo che ai tavoli tecnici avevamo chiesto che per i fruitori storici, laddove non ci fosse alcun ostacolo alla prosecuzione dell'erogazione del contributo, si procedesse "d'ufficio" e così ci era stato assicurato.
L'assessore Barone ha concordato con noi che così deve essere e quindi è stata mia cura pregare l'assessore Barone di contattare gli ambiti territoriali per bloccare questa procedura aggiuntiva e non richiesta.
Comprendiamo bene che ciascun distretto ha una mole di lavoro importante cui far fronte ma, se si carica inutilmente di altro lavoro, significa perdere soltanto del tempo prezioso per le famiglie.
Una volta fatta la graduatoria, non ci vuole molto a confermare il diritto già maturato negli anni precedenti.
Bastano due firme: del Direttore dell'UVM e dell'assistente sociale.
Nessuno ruba niente a nessuno.
Nessuno dichiara il falso.
Nessuno favorisce nessuno.
La gravissima disabilità sta là, sotto gli occhi del distretto sanitario e dell'ambito territoriale da anni!
Cosa dobbiamo accertare ancora?
Ci auguriamo che dopo il nostro intervento e l'interessamento dell'Assessore Al Welfare, gli ambiti procedano in maniera più spedita nella erogazione della misura di sostegno spettante a chi ne ha titolo.
In ogni caso siamo sempre pronti ad intervenire nuovamente pregandovi di segnalare gli eventuali disservizi sul vostro territorio scrivendo a :
comitato16novembre@gmail.com
Mariangela Lamanna
Presidente Comitato 16 Novembre
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