domenica 14 ottobre 2012

QUALE STABILITÀ?




Dopo la scomparsa dell'art.6 del decreto Balduzzi, che almeno cercava di affrontare la situazione dell'assistenza, la legge di stabilità approvata dal CDM la notte del 9 ottobre  esprime  chiaramente cosa pensa di noi disabili questo Governo.
Siamo una spesa che le finanze dello stato non possono permettersi, prima la smettiamo di "pesare" meglio è, la disabilità è un fatto privato che ciascuno deve assumere come vuole, e anche certi "privilegi" vanno rivisti.
Ecco la buona occasione, la legge di stabilità.
Uno strano gioco di parole:
dis-abilità / st-abilità = come rendere più stabile la disabilità!

Perché é questo che la legge di stabilità prevede:
·       taglio alla spesa sanitaria: da 1,5 miliardi  1 miliardo  600 mila euro, la cifra non è stata definita, per acquisti di beni e servizi. Fra i "servizi" ci sono la riabilitazione e interventi domiciliari,  i beni invece saranno materiali di qualità inferiore;
·       tagli agli enti locali 2 miliardi, che si aggiungono ai tagli già fatti precedentemente:  sono tagli al sociale, alle famiglie, all'assistenza ad anziani e disabili;
·       irpef meno 1 punto/iva più 1 punto: chi ha un reddito tanto basso da non essere soggetto al pagamento irpef, penso alle pensioni minime, si troverà a spendere di più di iva e quindi ancora più povero;
·       assoggettare all'irpef anche le pensioni di invalidità, le indennità di  accompagnamento e altri assegni erogati, che andranno ad aumentare il reddito con le conseguenze prevedibili come tassa da pagare e per accedere a esenzioni e agevolazioni;
·       permessi retribuiti legge 104, restrizioni e metà retribuzione, secondo il grado di parentela;

Ecco, questa è la st-abilità della dis-abilità!!

Mai come in questo 2012 ci sono state proteste, manifestazioni, pressioni per far capire al Governo la drammaticità che stiamo vivendo, in modo diverso ed in tempi diversi associazioni e comitati hanno fatto "vedere" le disabilità.
È questa la risposta ?
Ancora tagli?
Io vorrei tanto avere le cifre per dimostrare dove "tagliare":
·                  metà parlamentari;
·                  riduzione del 50% degli stipendi dei parlamentari;
·                  abolizione delle indennità, solo rimborsi spese documentate e con tetti massimi definiti per alberghi, ristoranti ed altro;
·                  riduzione auto blu, autisti:  che viaggino con mezzi propri come ogni lavoratore, che paghino di tasca propria la benzina, l'assicurazione e il meccanico;
·                  scorte solo per chi corre dei rischi reali, oggi ce l'hanno parlamentari che non ricordiamo nemmeno più;
·                  abolizione dei vitalizi;
·                  pensionamento secondo la normativa generale per il tempo e il calcolo;
·                  basta finanziamento ai partiti, hanno così tanti soldi che non si accorgono neppure quando spariscono dei milioni di euro;
·                  lo stesso per le Regioni, meno assessori, meno consiglieri, meno consulenze ad hoc, niente cumuli di incarichi vari;
·                  abolizione del finanziamento pubblico ai gruppi politici regionali, sono lì per lavorare, la politica la facciano lavorando bene e non con pranzi e festini;
·                  blocco degli stipendi pubblici a quanto, 150 ? mila  euro l'anno, eliminando lo scandalo degli stipendi di 600.000;
·                  tasse elevate per stipendi superiori nel privato;
·                  far pagare l'IMU a banche, fondazioni e chiesa;
Vorrei poter quantificare quanto potrebbe essere recuperato con questa "legge di stabilità", che messa a regime farebbe tanto bene a tutti, compreso la fiducia nella politica che oggi non esiste più.
Questo governo tecnico, proprio perché tecnico, quindi capace di lavorare partendo da dati reali, avrebbe dovuto cominciare da questi tagli e solo se necessario toccare la vita delle famiglie, dei lavoratori e di chi oggi è portato alla disperazione.
Che fare? Subire questa politica del rigore che colpisce solo i più deboli, protegge sé stessa, nega i diritti e perfino l'evidenza di un paese che non sa più scrivere il proprio futuro?
Noi disabili, a cui non è risparmiato nulla di questa crisi economica e sociale, continueremo a batterci con forza , e anche se non siamo capaci di fare un fronte unico nei momenti di lotta, sappiamo di avere gli stessi obbiettivi.
Saremo in molti, in tutte le regioni ad iniziare lo sciopero della fame, mentre tanti altri Fiorito pranzeranno ad ostriche e champagne!

Laura Flamini


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