domenica 30 novembre 2014

CAGLIARI: PRESIDIO DIECI DICEMBRE


Preg. mo Prof. Francesco Pigliaru, Presidente Regione Autonoma Sardegna
Viale Trento 69, 09123 Cagliari

Preg. mo Prof. Raffaele Paci, Assessore alla Programmazione, Bilancio e Credito
Via Battisti, 09123 Cagliari

Preg. mo Dott. Luigi Benedetto Arru, Assessore all'Igiene e Sanità e delle Politiche Sociali
Via Roma 223, 09123 Cagliari
 

Egregio Presidente, Egregi Assessori,

Vi scrivo perchè oramai siamo quasi a Natale, ma le S.V. non hanno ascoltato i miei appelli privati, non vi interessa minimamente che circa 25.000 operatori non prendono lo stipendio, per Natale saranno 5 mesi che la maggioranza non vede un euro. La Direzione alle Politiche Sociali ha fatto determina per circa 90 milioni per la legge 162/98, il "Ritornare a casa" e particolari patologie: nessun euro è arrivato ai comuni. La Ragioneria Generale non paga per precise istruzioni dell'Assessore al Bilancio Raffaele Paci, una cosa VERGOGNOSA considerato che queste spese sono fuori patto di stabilità.

Così dichiaravate: Comunicato stampa Regione 18.09.14

Sanità: entro metà ottobre sbloccati oltre 96 milioni per i non autosufficienti

Entro metà ottobre sarà sbloccato il pagamento dei contributi ai beneficiari dei fondi per la non autosufficienza. Questo grazie alla delibera adottata martedì dalla Giunta regionale che, dopo il passaggio in Commissione Sanità del Consiglio regionale, sarà approvata definitivamente consentendo così di procedere con l'impegno di spesa per il 2014 pari a 96.566.759,77 euro (altrettanti sono già stati erogati). Il Fondo sarà destinato a: programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità e interventi di potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di persone non autosufficienti; programma "Ritornare a casa"; azioni di integrazione socio-sanitaria;interventi rivolti a persone affette da particolari patologie.

Questa Giunta non rispetta gli impegni, ma intriga, boicotta e pensa a tagli sconsiderati. Infatti l'Assessore Paci vorrebbe tagliare il bilancio sociale del 30%, una cosa conquistata negli anni che uno sprovveduto, con in mano la calcolatrice, taglia senza remore. Paci dovrebbe sapere che così taglierebbe 7.000 posti di lavoro, che i risparmi sono effimeri, con spese che raddoppierebbero con ricoveri in ospedale, assistenza sanitaria e ricoveri in RSA.

DOVRETE PASSARE SUL NOSTRO CADAVERE

Così pure per i lavori della Commissione Tecnica diretta dal Dott. Remo Siza, DEVONO AVERE UN CONFRONTO CON NOI! Per questo vogliamo una concertazione e chiari impegni da parte del Presidente Pigliaru e degli Assessori Arru e Paci.

COSA VOGLIAMO?

a)      sblocco immediato dei pagamenti, vogliamo vedere tutti i mandati;

b)      comunicato stampa del Presidente Pigliaru con impegno a non tagliare di un euro il Piano Regionale non Autosufficienza;

c)       impegno dell'Assessore Arru a fare circolari e determina per i fondi nazionali;

d)      impegno per delibera urgente su mio progetto assistenziale dove si risparmiano € 4.000.000 per 170 pazienti;

PERTANTO: DALLE ORE 10,30 DEL GIORNO 10 dicembre 2014 PRESIDIO PERMANENTE

DAVANTI ALL'ASSESSORATO ALLA SANITA' VIA ROMA 223 CAGLIARI

Staremo in presidio permanente, giorno e notte, in sciopero della fame e della sete totali. Se qualcuno si farà del male sarà vostra e unica responsabilità, siete degli INCOSCENTI! VI ASPETTIAMO TUTTI AL PRESIDIO! Noi siamo risoluti e determinati, non abbiamo nulla da perdere se non abbiamo fondi per retribuire i collaboratori, pronti a morire per una battaglia di civiltà. Abbiamo rispetto per le aziende in crisi, la drammatica situazione dei lavoratori, ma noi viviamo un DRAMMA NEL DRAMMA, grazie alla vostra incivile sconsideratezza.

Monserrato, 30 novembre 2014

  Il segretario

Salvatore Usala

giovedì 20 novembre 2014

20.11.2014 COMUNICATO STAMPA


Se fosse confermata la notizia che lo stanziamento nella Legge di stabilità di 400 milioni per il fondo nazionale per le non autosufficienze sarebbe limitato al solo anno 2015 e che nei successivi anni ci sarebbe addirittura una riduzione fino a 250 milioni, saremmo di fronte ad un fatto gravissimo che chiama in causa il governo e la sua credibilità. Infatti, il Comitato 16 Novembre ricorda al Governo gli impegni ufficialmente assunti con la nostra Associazione, attraverso le parole del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On. Delrio in data 4 novembre 2014. In quell'occasione, dopo aver accolto l'invito del Sottosegretario ad avere fiducia nelle Istituzioni, dopo aver concordato"de visu" con lo stesso, che parlava in nome e per conto del Presidente Renzi, la programmazione futura  della destinazione del FNA, abbiamo tolto un presidio sotto il Mef. Oggi, invece, dalla Commissione Bilancio emergerebbe una situazione che metterebbe il Governo in seria difficoltà e imbarazzo. Se quell'Istituzione che ci ha chiesto fiducia non ottempera a quanto concordato è un serio problema perché ci consegna un Governo INAFFIDABILE, un governo che fa il gioco delle tre carte. Invitiamo, pertanto, il Premier Renzi, i suoi ministri e sottosegretari, nonché la sua maggioranza parlamentare, a dar seguito agli impegni assunti in data 23 novembre con il Comitato 16 Novembre ed orgogliosamente "twittati" dal sottosegretario Delrio, ovvero FNA strutturale pari a 400 milioni a partire dal 2015 e percorso programmatico del piano per la non autosufficienza.

COMITATO 16 NOVEMBRE

 

giovedì 6 novembre 2014

LETTERA AL GOVERNO SULL'FNA


Preg. mo Dott. Matteo Renzi Presidente Consiglio dei Ministri
Piazza Colonna,370
00187 -- ROMA – FAX 06 67793543

Preg. mo On. le Beatrice Lorenzin Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1
00153 – ROMA – FAX 06 59945609

Preg. mo Prof. Pier Carlo Padoan Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97
00187 – ROMA – FAX 06 47434493

Preg. mo Giuliano Poletti Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56
00187 – ROMA – FAX 06 4821207

epc
Preg. mi Viceministri e Sottosegretari

Egregio Presidente del Consiglio, egregi Ministri, egregi Viceministri, egregi Sottosegretari,
Vi ringraziamo per aver evitato i tagli al fondo della non autosufficienza (FNA). L'aumento di 50 milioni e chiaramente insoddisfacente, ma apprezziamo la buona volontà. Ora bisogna dare gambe affinché le regioni non sprechino i fondi con spese distorte e fuori dal sociale. Nei decreti di riparto ci sono spese di sistema: PUA (punti unici d'accesso); UVM (unità di valutazione multidimensionali); ricoveri di sollievo in RSA (residenze sanitarie assistenziali); ovvero spese sanitarie. Cosa c'entrano con l'FNA? Bisogna veicolare i fondi con la legge di stabilità specificando tutte le finalità onde impedire alle regioni di erodere i fondi per coprire spese che sono imputabili al patto della salute, ed anche a sprechi certi. Per tale ragione abbiamo predisposto una proposta fortemente tecnica ma comprensibile dai disabili gravi, che sono oltre un milione. Presentate un emendamento alla legge di stabilità dando regole certe, possibilmente traendole dalla nostra ottima proposta. Abbiamo integrato con una proposta per creare 200.000 posti di lavoro nel prossimo triennio e finanziare gli aumenti del sociale. Ci aspettiamo un riscontro celere, come dice il nostro Presidente, Matteo Renzi, mandate una e-mail e sarete soddisfati.

Cordiali saluti

Monserrato, 6 novembre 2014

        Il segretario
      Salvatore Usala


 

PROPOSTA FNA

Ai fini dell’erogazione di contributi o sostegni di assistenza indiretta derivante dal Fondo per le non autosufficienze di cui all'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si stabilisce per l'anno 2015 un importo pari a 400 milioni di euro, per l'anno 2016 pari a 600 milioni di euro, per l'anno 2017 pari a 800 milioni di euro da utilizzare secondo le seguenti prescrizioni che valgono in tutte le regioni e province autonome.

1)      Il 35% dell'importo totale deve essere attribuito all'assistenza in forma indiretta finalizzata alla retribuzione di caregiver e assistenti anche familiari, delle persone disabilità ad altissima intensità assistenziale, in condizioni di dipendenza vitale di assistenza 24 ore su 24. In attesa di una ridefinizione dei criteri di valutazione della disabilità aderenti a quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (ratificata con legge 3 marzo 2009, n. 18) e disposto dal decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013 (allegato 1, capitolo 3, linea di azione 1) ed in particolare dell’adozione della nozione di persona con necessità di sostegno intensivo (“more intense support”) prevista dalla stessa Convenzione, ai fini dell’individuazione delle persone con grave non autosufficienza si intendono le persone in condizione di dipendenza vitale da assistenza continua e vigile 24 ore su 24. Sono tali le persone che rientrano in almeno una delle condizioni di seguito elencate a prescindere dalle specifiche patologie, menomazioni o affezioni:

a)      Persone con gravi patologie degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita o NIV a permanenza 24h o coma.

b)      Persone che, a seguito di una malattia neoplastica, si trovino nella fase terminale, clinicamente documentabile, della loro vita (scala di Karnofsky con punteggio pari o inferiore al 30% oppure  ECOG con punteggio pari o superiore a 3)

c)      Persone con grave stato di demenza valutato sulla base della scala CDRs (Clinical Dementia Rating scale), con punteggio 4.

d)      Persone con patologie ad andamento cronico degenerativo con pluripatologia (valutate sulla base della scala di valutazione CIRS - Cumulative Illness Rating Scale - a 14 item, con indice di severità uguale o maggiore di 3 e con indice di morbilità uguale o maggiore di 3) e con almeno altre due patologie, non concorrenti, oltre la principale.

e)      Persone con gravissimi disturbi psichici o intellettivi a basso funzionamento che necessitino di assistenza vigile 24h.

f)        Persone con sordocecità di cui alla legge 24 giugno 2010, n. 107. 

g)      Persone con cerebrolesioni o stati vegetativi che necessitino di assistenza vigile 24h con grave rischio per la loro incolumità vitale.

Ai fini dell’attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013 (allegato 1, capitolo 3, linea di azione 3, punto a) il 35% dell'importo totale viene attribuito alle persone con disabilità ad alta intensità assistenziale. Per alta intensità assistenziale si intende la necessità di assistenza non vitale e certificata che va da un minimo di 12 ore die ad un massimo di 24 ore, finalizzato alla realizzazione dei progetti individuali per le persone disabili di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328 o dei progetti di vita indipendente di cui alla legge 21 maggio 1998, n. 162, assicurando la garanzia del principio di libera scelta da parte del cittadino.

2)      Ai fini dell’attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013 (allegato 1, capitolo 3, linea di azione 3, punto a) il 30% dell'importo totale viene attribuito alle persone con disabilità a media intensità assistenziale. Per media intensità assistenziale si intende la necessità di assistenza non vitale e certificata da un minimo di 4 ore die ad un massimo di 11 ore, finalizzato alla realizzazione dei progetti individuali per le persone disabili di  cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328 o dei progetti di vita indipendente di cui alla legge 21 maggio 1998, n. 162, assicurando la garanzia del principio di libera scelta da parte del cittadino.

3)      I trasferimenti monetari di cui al punto 1 devono essere attribuiti, su richiesta dell'interessato, per una quota parte non inferiore al 30% alla disponibilità del caregiver familiare con obbligo di rendicontazione.

4)      Alle persone con disabilità ad  altissima intensità assistenziale,  in quanto considerate in regime di ospedalizzazione domiciliare, non si applicano, ai fini della concessione del contributo e della determinazione del suo ammontare, limiti reddituali o ISEE di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159. Per le persone con alta e media intensità assistenziale si applicano strettamente le riduzioni di seguito espresse:

a)      - ISEE  fino a euro 15.000: contributo massimo;

b)      - ISEE compreso fra euro 15.001 e euro 25.000: contributo massimo decurtato del 5%;

c)      - ISEE compreso fra euro 25.001 e euro 35.000: contributo massimo decurtato del 10%;

d)      - ISEE compreso fra euro 35.001 e euro 40.000: contributo massimo decurtato del 25%;

e)      - ISEE compreso fra euro 40.001 e euro 50.000: contributo massimo decurtato del 35%;

f)        - ISEE compreso fra euro 50.001 e euro 60.000: contributo massimo decurtato del 50%;

g)      - ISEE compreso fra euro 60.001 e euro 80.000: contributo massimo decurtato del 65%;

h)      - ISEE oltre 80.001: contributo massimo decurtato dell’80%.

5)      Il decreto di riparto del Fondo per le non autosufficienze assume quali esclusive finalità gli interventi di assistenza indiretta aggiuntivi a quelli eventualmente già previsti dalle Regioni, gli interventi finalizzati alla realizzazione dei progetti individuali per le persone disabili di  cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328 aggiuntivi a quelli eventualmente già previsti dalle Regioni, gli interventi finalizzati  a progetti di vita indipendente di cui alla legge 21 maggio 1998, n. 162 aggiuntivi a quelli eventualmente già previsti dalle Regioni. Non sono ammesse finalità diverse nell'assegnazione e nell'uso del Fondo.

 

 

PROPOSTA PER LA CREAZIONE DI 200.000 POSTI DI LAVORO

E COPERTURA FINANZIAMENTI STRUTTURALI FNA E FNPS

 
PREMESSA:

La popolazione invecchia, i malati gravi ed incurabili sopravvivono, urge ampliare le possibilità perchè queste persone restino in famiglia.

IL CONTESTO:

In Italia la sanità spende 20 miliardi di euro per finanziare le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), case di riposo, ospizi e simili. Le persone interessate sono circa 500.000, una marea, in aumento esponenziale, come la spesa. Tale spesa è triplicata dal 2000 perchè è l'unica offerta che la maggior parte delle regioni offre. Solo alcune propongono in alternativa Piani Assistenziali Individualizzati (PAI).

PROPOSTA:

Si propone di destinare il 25%, pari a 5 miliardi di euro, per un massiccio ritorno in famiglia di malati e anziani che lo desiderano, un'alternativa che avrà un sicuro successo. Da ricordare che le maggioranza delle RSA, e simili, erano e rimangono squallidi ospizi con iniqua occupazione, sottopagati, spesso in nero, dirette da lobby legate alla politica locale e nazionale.

PROPOSTA NEI DETTAGLI:

Si propone di destinare il 50% da erogare alla famiglia che si riprenda in carico il paziente. Si risparmiano 2,5 miliardi di euro da destinare alla copertura delle spese relative al fondo della non autosufficienza e al fondo politiche sociali. Rimangono 2,5 miliardi di euro che arriverebbero a 3,3 miliardi con pensioni, indennità di accompagnamento e mancate rette dovute che il paziente s'impegna a destinare al PAI per il 50%. ESEMPIO: un paziente gravissimo costa allo stato almeno 80.000€, si propone di erogare 40.000€ che sommati a pensione di invalidità e indennità di accompagnamento, che in RSA non percepiscono, portano la cifra a 49.000€ sufficienti per assumere 3 assistenti.

I NUMERI:

3,3 miliardi di euro corrispondono a circa 200.000 posti di lavoro per 36 ore settimanali, CCNL domestico, categoria CS. ENTRATE PER LO STATO: 550 milioni di IVA per i consumi, 350 milioni di contributi INPS, almeno 300 milioni di IRPEF: per un totale di 1,2 miliardi di euro che rientrano bilancio dello stato, in sintesi il 50% dell'investimento iniziale.

BENEFICIARI:

Tutti coloro che si rendono disponibili. Il Governo predispone un provvedimento che finanzia solo il Piani Personalizzati, ovvero nessun riparto in base alla popolazione o simili, solo ed esclusivamente i PAI contabilizzati dalle varie regioni. Bisogna predisporre una convenzione con i CAAF che segua i pazienti nelle assunzioni, buste paga, contratti, l'unico dei dipendenti e pratiche varie.

CONCLUSIONI:

Questo è un piano serio, facile da realizzare, nessuna Corte Costituzionale può bocciarlo. Propone risparmi strutturali destinati ad aumentare nel tempo ed occupazione stabile. Sarebbe utile fare piani formativi con fondi strutturali europei  con progetti POR regionali.

NOTA: alcune cifre potrebbero subire variazioni senza inficiare l’impianto complessivo.

Monserrato, 6 novembre 2014

   Il segretario

Salvatore Usala