lunedì 26 febbraio 2024

COMUNE DI TARANTO: PARTE LA DIFFIDA


Parte dal Comitato16 Novembre, Associazione che tutela le persone affette da  Sla e patologie altamente invalidanti,  formale diffida nei confronti dei Servizi Sociali del Comune di Taranto. 

Il Comitato 16 Novembre diffida i servizi sociali dall'avviare azioni esecutive per il recupero degli importi, richiesti alle famiglie a titolo di compartecipazione per i servizi domiciliari Adi/Sad, eseguiti dagli operatori del Comune nell'anno 2023 a favore delle persone con grave disabilità. 

Questo servizio, giova ribadirlo, è sempre stato fornito alle stesse famiglie a titolo gratuito. 
Il Comune di Taranto, Servizi Sociali  ha  silenziosamente approvato, nell'anno 2023,  un regolamento che prevede la compartecipazione alla spesa a decorrere dall'anno 2023 stesso,  senza minimamente preoccuparsi di comunicare questa variazione,  ovvero stesso servizio reso che, da  da gratuito, passa ad oneroso, alle famiglie che usufruivano del servizio.
Queste ultime, ignare di tutto,  si sono viste recapitare richieste di pagamento dai Servizi Sociali, a fronte di servizi forniti per un intero anno. Parliamo di cifre considerevoli tuttavia, potrebbe trattarsi anche di poche centinaia di euro, non è  assolutamente accettabile questa richiesta perché è frutto di una condotta omissiva e colposa della Pubblica Amministrazione, che aveva il dovere di informare immediatamente le famiglie, per consentire alle stesse di scegliere se continuare a usufruire del servizio oppure rinunciarvi. 
Prassi inaccettabile da parte di una pubblica amministrazione che ha il dovere di avvisare il contribuente dell'esborso che dovrà sostenere. 
Altra condotta assolutamente sindacabile è quella che vede in questi giorni l'affanno dei servizi sociali che contattano le famiglie per chiedere loro se accettano la compartecipazione o rifiutano il servizio. 
Una sorta di cappio al collo che viene, incredibilmente, da chi dovrebbe sostenere maggiormente le persone più fragili. 
E restiamo sconcertati di fronte ad affermazioni che vengono rilasciate in merito al fatto che se le famiglie non saldano i loro conti, quei soldi verranno recuperati tassando ulteriormente gli altri cittadini, creando così una sorta di conflitto fra persone con fragilità, bisognose di assistenze d'aiuto e i cosiddetti "normodotati".
Un comportamento vergognoso che non possiamo accettare in silenzio. Grazie ai fondi rinvenienti dal PNRR, è possibile sanare i debiti accumulati per colpa della condotta omissiva dei servizi sociali del comune di Taranto, cifra che si aggira attorno ai 25.000 euro. Inoltre il regolamento approvato dal Comune di Taranto prevede, dal 2023 e per il futuro, che la quota di compartecipazione sia legata al reddito Isee a partire dall'importo di €2000.
Praticamente non parliamo di persone con disabilità, bensì di persone con disabilità in stato di assoluta povertà, nei confronti delle quali si dovrebbe intervenire ben più corposamente ed economicamente e non vessarle ulteriormente.
Abbiamo chiesto la cancellazione degli importi maturati, la restituzione di quelli già incassati facendo leva sul terrore e la semplicità delle famiglie, e  che l'ISEE sia elevato alla cifra di € 9.530 stabilita dal Governo per erogare i bonus sociali.
Non arretreremo di fronte alle minacce e respingeremo il muro di gomma dei servizi sociali anche manifestando fino a che le nostre istanze non siano accolte. Non si può imputare agli altri la colpa della propria inefficienza. Non possiamo permettere che le nostre famiglie già pesantemente gravate da difficoltà economiche siano ulteriormente colpite per la condotta colposa e lesiva della dignità delle persone con disabilità che rappresentiamo, condotta nella quale si intravede anche il dolo,  da parte di quelli che al momento si comportano da Servizi A-SOCIALI.


Siamo pronti  a difendere i diritti e la dignità delle persone con disabilità, tutelandoli in tuttte le sedi, anche penali. 

Comitato 16 Novembre

venerdì 23 febbraio 2024

IL C16NO SCRIVE AL COMUNE DI TARANTO SERVIZI SOCIALI.


AI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI TARANTO

In nome e per conto delle famiglie associate che rappresentiamo, famiglie che hanno cura di assistere al proprio domicilio un parente con gravissima disabilità, significhiamo quanto segue.
Le famiglie  che usufruiscono del servizio Adi/sad,  realizzato a cura dei servizi sociali del comune di Taranto, hanno ricevuto richiesta di pagamento di una non ben identificata quota di compartecipazione alla spesa relativa all'anno 2023.
Abbiamo già evidenziato che nulla è stato comunicato preventivamente in merito a questa collaborazione economica nel corso di tutto l'anno 2023. 
Le famiglie, dunque, erano totalmente all'oscuro dell'obbligo della compartecipazione, mai comunicata per iscritto alle famiglie e controfirmata dalle stesse per accettazione.  
Alle nostre rimostranze ci è stato fatto notare che esiste un regolamento comunale che sancisce questo obbligo di compartecipazione. Ne siamo lieti, tuttavia... è obbligo dei servizi sociali del Comune di Taranto mettere a conoscenza di questo regolamento le famiglie che usufruiscono del servizio e che ne hanno sempre usufruito gratuitamente e, soprattutto, predisporre una sorta di accordo/contratto che preveda l'accettazione da parte di chi riceve il servizio. 
Richiedere il pagamento dopo aver fornito il servizio per un anno  e non in maniera cadenzata, ovvero bi- trimestralmente, in maniera tale che le famiglie potessero, per l'anno trascorso,  essere messe in condizione di scegliere se continuare a usufruire del servizio a pagamento oppure sospenderlo, la riteniamo una forma di violenza e una grande mancanza di rispetto nei confronti delle famiglie stesse. 
Non accettiamo alcuna forma di minaccia ma siamo pronti alla massima collaborazione che deve però prevedere delle soglie ISEE sicuramente non ridicole come quelle applicate dal Comune di Taranto che disponela compartecipazione a partire da una soglia ISEE pari a €2000. Sarebbe stato molto più elegante e onesto a dire che la compartecipazione è obbligatoria per tutti perché difficilmente un intero nucleo familiare presenta un ISEE inferiore a €2000.
Chiediamo, per quanto fin qui esposto, di eliminare totalmente la richiesta di compartecipazione relativa all'anno 2023 in quanto priva di ogni titolo e di riportare le soglie ISEE ad un minimo accettabile che non può essere inferiore  a € 9.530, cifra, questa, stabilita a livello nazionale per poter accedere ai bonus statali.
Riceviamo, inoltre, comunicazione che i ns. associati in questi giorni vengono contattati telefonicamente dal Servizi Sociali per recarsi presso gli uffici per firmare, nell'immediato,  gli accordi o le rinunce alla compartecipazione, atto questo gravissimo perchè in qualità di Associazione che le  tutela, stiamo attendendo  risposte da parte dei Servizi sociali in merito alla rimodulazione delle soglie ISEE ed è quindi prematuro qualsiasi perfezionamento del servizio.
Comunichiamo, infine, che siamo pronti a mettere in atto tutte le azioni volte a tutelare le persone con gravissima disabilità, in special modo quelle poste in Adi di terzo livello e in regime di ventiloterapia, condizione questa che prevede la sanificazione degli ambienti in cui l'ammalato viene tenuto, al pari di una rianimazione, perché parliamo di ospedalizzazione domiciliare, sanificazione  che deve'essere  realizzata a cura della Azienda sanitaria di appartenenza usufruendo dei servizi sociali, cosa questa mai avvenuta e che viene compensata, appunto, con l'invio di personale addetto alla pulizia degli ambienti e di quanto attinente alla persona con gravissima disabilità.

Dott.ssa Mariangela Lamanna
Presidente Comitato 16 Novembre ODV
per la sla e le patologie altamente invalidanti

venerdì 9 febbraio 2024

TARANTO ADI/SAD: LE FAMIGLIE NON DEVONO PAGARE.

In merito alla squallida e triste, ed usiamo termini leggeri,  vicenda che vede protagoniste oltre 150 famiglie di Taranto che si son viste a recapitare una immediata richiesta di pagamento per i servizi Adi e Sad da parte del Comune di Taranto, servizi che, rimarchiamolo, erano sempre stati forniti a titolo gratuito, ribadiamo la nostra ferma posizione.

I Servizi sociali del Comune di Taranto non possono richiedere alcun pagamento perché nulla hanno comunicato preventivamente alle famiglie che usufruivano del servizio, facendo loro firmare una lettera di accettazione del servizio  in compartecipazione.
Spiace evidenziare che la Dirigente del servizio, ormai prossima alla pensione, in tanti anni di lavoro non abbia ancora imparato come si lavori, cosa sia il rispetto delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Comunicare de visu, ovvero in faccia, e qui ne abbiamo molti dubbi,  della compartecipazione delle famiglie, non è una cosa accettabile quando parliamo di esborso di denaro da parte di queste ultime. 
La Dirigente comunica che le famiglie sono state avvisate a voce ma vorremmo dire alla Dirigente che gli inviti a voce può farli per il suo prossimo pensionamento, invitando, a voce, i colleghi alla sua festa di commiato con  le pastette secche,  non certamente per dire alle persone: da oggi, ciò che fino a ieri ricevevi gratuitamente, devi pagarlo.
Per quello è necessario formalizzare il tutto per iscritto  e questa cosa non è mai avvenuta.
Si manca di rispetto anche nel recapitare queste richieste di pagamento dopo un anno di fruizione del servizio, impedendo così alle famiglie di rinunciarvi se non sono in grado di sopportarne il costo.
Si fa terrorismo con le cooperative, scatenando i sindacati e altre manovre minatorie ed estorsive: se non paghi non avrai più il servizio, da un giorno all'altro. 
E, ciliegina sulla torta, quando chiediamo di mostrare la documentazione cartacea controfirmata per accettazione da parte delle famiglie, riceviamo per tutta risposta la possibilità di ulteriore dilazione.
EPPURE SIAMO MOLTO CHIARI QUANDO CI ESPRIAMIAMO, CERCHIAMO DI FARCI COMPRENDERE DA TUTTI, SENZA USARE PAROLONI!

Noi abbiamo solo una cosa da dire e la diciamo molto chiaramente, la mettiamo anche  per iscritto e la rendiamo nota a tutti.

LE FAMIGLIE NON PAGHERANNO NULLA PERCHÉ NULLA DEVONO AL COMUNE DI TARANTO PERCHE' NESSUNO LE HA MESSE IN CONDIZIONE DI SAPERE E SCEGLIERE!!!!

Abbiamo interessato l'Assessore Ficocelli e il consigliere Lomuzio che si sono fatti garanti della risoluzione favorevole per le famiglie fra pochissimi giorni.
Resta tuttavia l'amaro per il trattamento ignobile al quale, ancora una volta, le famiglie che hanno in carico un disabile gravissimo in casa propria sono state sottoposte.
Un altro schiaffo in faccia per chi già patisce le pene dell'inferno, senza i giusti e sufficienti supporti.
Un suggerimento:
Bene farebbe il comune a decurtare dal TFR della dirigente, prossima alla pensione, le somme richieste alle famiglie che si trovano in questa situazione  solo ed esclusivamente per sua negligenza.

Che dire? oltre a rimarcare il fatto che le famiglie non pagheranno, ci auguriamo che il futuro ci riservi amministratori all'altezza del loro ruolo.


Mariangela Lamanna
Presidente Comitato 16 Novembre

venerdì 19 gennaio 2024

REGIONE PUGLIA: PATTO....SCELLERATO


Non ci siamo proprio....

Eravamo consci che, con l'apertura del nuovo bando per il sostegno sociale alle famiglie che ospitano in casa un disabile gravissimo avremmo dovuto tribolare tanto tuttavia, sbagliavamo!!!! perché ancora una volta non si tratta semplicemente di tribolare, ma di sprofondare addirittura nell'inferno dell'abbandono totale. 
Ricordiamo che il bando  per il sostegno economico alle famiglie che ospitano in casa un disabile gravissimo, chiuso il 19 luglio u.s., è diviso in due categorie: Patto di cura e Sostegno familiare.
Ricordiamo, soprattutto, che le famiglie sono senza sostegno economico da giugno 2023. 7 lunghi mesi in cui le famiglie si stanno arrabattando per sostenere i costi sanitari e di assistenza per il congiunto ammalato. 
Come avevamo preventivato, gli ambiti territoriali si sono dimostrati non all'altezza del compito con una gestione lenta, troppo lenta per chi non ha il tempo di attendere. Per il patto di cura, siamo in attesa che si concluda l'iter generale ai fini dell'apertura di una nuova finestra che dia la possibilità ad almeno 650 famiglie di presentare nuova domanda. Questo  perché le domande pervenute per il Patto di cura, quello, per intenderci, che prevede l'assunzione, sono 1100 contro le 1800 possibili da soddisfare.
Quindi abbiamo a disposizione Fondi europei ma non possiamo utilizzarli per la lentezza degli ambiti.
Le problematiche sono sotto gli occhi di tutti e diversa è la situazione per chi ha presentato la domanda per il sostegno familiare. Per quest'ultimo, le domande pervenute sono oltre 19.000 a fronte di una platea di  7500 persone pagabili
Esaminando le domande del sostegno familiare, all'atto della presentazione della domanda, il caregiver sottoscriveva, appunto, una dichiarazione con cui  assumeva la responsabilità della gestione domiciliare del congiunto disabile gravissimo. Una vera e propria obbligazione, oggetto di controlli quadrimestrali, mai avvenuti da parte di alcun amibito in tutti questi mesi. 
L'inghippo nasce dal fatto che viene richiesto un IBAN sul quale corrispondere la misura economica che, tuttavia, deve essere necessariamente intestato o cointestato alla persona con disabilità che si assiste. 
Tante di queste persone, va ribadito, sono seguite da amministratori di sostegno che hanno l'obbligo di rendicontare al Giudice ogni centesimo che spendono e, dunque, se da una parte ci si impegna firmando un patto di assistenza ad avere cura del familiare con gravissima disabilità, dall'altra tutto questo impegno secondo il welfare regionale deve essere fatto a titolo assolutamente gratuito. Per dirla volgarmente, cornuti e mazziati o, se preferite la versione soft, picchiati e derisi!
Se una persona sceglie di privarsi della propria esistenza, della propria salute, del proprio benessere,  del proprio tempo, dei propri spazi per dedicarsi al congiunto ammalato, dall'altra non deve minimamente pretendere nulla in cambio! 
Insomma al caregiver familiare viene estorta una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà in cui dichiara di assistere,  prendersi cura, supportare, concorrere al mantenimento, aiutare la persona con disabilità, integrare con l'attività di operatori sanitari e socio sanitari e guai se non lo fa altrimenti il sostegno viene, giustamente, tolto, e tutta questa mole di lavoro deve essere rendicontatata fino all'ultimo centesimo.
NO! noi non ci stiamo! 
Abbiamo chiesto più volte al welfare regionale di correggere questa gravissima stortura, abbiamo denunciato tutto e chiesto l'intervento anche del Garante Regionale per la disabilità, Dottor Antonio Giampietro.
Ci auguriamo che la cosa si risolva al più presto e positivamente per chi ha firmato un patto di assistenza!
Infine non accettiamo  le minacce che vengono messe per iscritto dagli ambiti territoriali nei confronti delle famiglie, intimando di fornire l'IBAN del disabile entro pochi giorni, pena revoca del beneficio. 
Se, tuttavia, gli ambiti hanno ricevuto precise direttive in merito a questo, ce lo documentino. In caso contrario ricordiamo che la minaccia è un reato perseguibile penalmente.
Ci auguriamo che lo stesso zelo venga posto nei controlli quadrimestrali altrimenti saremo noi, ancora una volta, a denunciare gli ambiti inadempienti.

mercoledì 15 novembre 2023

Misura di sostegno sociale della regione Puglia.

 Misura di sostegno sociale della regione Puglia

Ci riferiamo a quello che   per maggiore semplicità viene definito assegno di cura.
La regione Puglia ha emanato il bando della durata di 38 giorni chiuso il 19 luglio ultimo scorso. 
Oltre quella data, chiunque avesse  presentato la domanda, poteva sperare nel contributo.
Gli altri, tutti fuori.
Le domande pervenute alla regione Puglia sono state oltre 19.000. 
Quelle finanziabili si aggirano su 7500 per il sostegno familiare e 1800  per il patto di cura.
Una volta fatta la graduatoria, la Regione Puglia ha trasmesso agli ambiti, competenti  per territorio, l'elenco delle persone con gravissima disabilità che avevano presentato la domanda per l'accertamento dei requisiti. 
Questo significa esaminare di sana pianta ciascuna domanda. 
Avevamo, tuttavia, chiesto una corsia "preferenziale", meglio ancora, più veloce, per i fruitori storici dell'assegno di cura che non dovevano essere sottoposti ad ulteriore valutazione sanitaria. 
Con grande stupore abbiamo appreso dal comune di Taranto servizi sociali che invece questa valutazione sanitaria viene fatta. 
Cosa comporta questa valutazione sanitaria?
Comporta la firma, sul PAI, dei medici, quello della Uvm, e il medico di medicina generale e l'assistente sociale. 
Questo modus operandi fra l'altro non è omogeneo in tutti  gli ambiti territoriali della Puglia ma viene applicato a macchia di leopardo un distretto sì due no... 
Insomma, su un territorio si va in um modo, e sull'altro a piacer loro....
È stata mia cura informare immediatamente l'assessore al Welfare Rosa Barone denunciando questa situazione assurda, dopo che ai tavoli tecnici avevamo chiesto che per i fruitori storici, laddove non ci fosse alcun ostacolo alla prosecuzione dell'erogazione del contributo, si procedesse "d'ufficio" e così ci era stato assicurato.
L'assessore Barone ha concordato con noi che così deve essere e quindi è stata mia cura pregare l'assessore Barone di contattare gli ambiti territoriali per bloccare questa procedura aggiuntiva e non richiesta. 
Comprendiamo bene che ciascun distretto ha una mole di lavoro importante cui far fronte ma, se si carica inutilmente di altro lavoro, significa perdere soltanto del tempo prezioso per le famiglie. 
Una volta fatta la graduatoria, non ci vuole molto a confermare il diritto già maturato negli anni precedenti.
Bastano due firme: del Direttore dell'UVM e dell'assistente sociale.
Nessuno ruba niente a nessuno.
Nessuno dichiara il falso.
Nessuno favorisce nessuno.
La gravissima disabilità sta là, sotto gli occhi del distretto sanitario e dell'ambito territoriale da anni! 
Cosa dobbiamo accertare ancora?
Ci auguriamo che dopo il nostro intervento e l'interessamento dell'Assessore Al Welfare, gli ambiti procedano in maniera più spedita nella erogazione della misura di sostegno spettante a chi ne ha titolo.
In ogni caso siamo sempre pronti ad intervenire nuovamente pregandovi di segnalare gli eventuali  disservizi sul vostro territorio scrivendo a : 
comitato16novembre@gmail.com

Mariangela Lamanna
Presidente Comitato 16 Novembre

venerdì 3 novembre 2023

Comunicato stampa di Comitato 16 novembre, Confad, CoorDown, Favo, Fida, Fight The Stroke e Uniamo


 
Comunicato stampa


Intervento congiunto di Comitato 16 Novembre, Confad, CoorDown, Favo, Fida, Fight The Stroke e Uniamo.




Appello Associazioni a Governo: 

Restituire subito i fondi alle disabilità

Emendare il decreto anticipi a favore delle persone e delle loro famiglie



Roma, 31 ottobre – “Esprimiamo forte preoccupazione e contrarietà verso quanto emerge in questi giorni dal Governo in materia di servizi e sostegni alle persone con disabilità e alle loro famiglie”. È quanto si legge in un comunicato stampa congiunto, sottoscritto dalle associazioni Comitato 16 novembre, Confad (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità) , CoorDown (Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down), Favo (Federazione Italiana Associazioni Volontari in Oncologia), Fida (Forum Italiano Diritti Autismo) FightTheStroke Foundation (Persone con disabilità di paralisi cerebrale) e Uniamo (Federazione Italiana Malattie Rare).


“Al fine di una diffusa consapevolezza – si sottolinea nella nota - premettiamo i fatti.

1. il cosiddetto decreto legge “anticipi” al fine di garantire copertura alle misure in esso previste ricorre al Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità azzerandone l’assegnazione per il 2023 (350 milioni);

2. la motivazione addotta è che quel Fondo sarebbe destinato all’attuazione della legge delega sulla disabilità (legge 227/2021) di cui mancano ancora i decreti attuativi, motivo che non spiega perché non possa essere comunque usato per fronteggiare le numerose emergenze delle persone con disabilità e dei loro familiari;

3. il Governo nel frattempo licenzia il testo del disegno di legge di bilancio; vi prevede l’istituzione di un Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità con una dotazione di 232 milioni, che non comprende il Fondo di cui sopra;

4. Per costituire il Fondo unico il Governo ne sopprime quattro: Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità (erano 100 milioni nel 2023); Fondo per l’assistenza all'autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità (erano 200 milioni nel 2023); il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare (erano 30 milioni nel 2023); il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia (erano 6 milioni nel 2023). Totale 336 milioni, nel 2023.

5. Al Fondo unico nel 2024 il Governo destina una cifra inferiore di 104 milioni rispetto al 2023 quando sussistevano ed erano finanziati tutti e quattro i fondi che si intende sopprimere. 

6. Per il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità e per il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare non sono ancora previsti rifinanziamenti a valere sul 2024. Per il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia non è prevista copertura per il 2025.

7. Dunque nel 2024 ci saranno il Fondo “per la legge delega” (già previsto da anni; 350 milioni) e il Fondo unico con una dotazione di soli 232 milioni.”.


“Questi i fatti verificabili. Accantonando per ora istanze molto più di dettaglio e di sistema circa le politiche e i servizi per le persone con disabilità, vista l’emergenza che preclude e condiziona ogni futura riflessione – proseguono le associazioni nel comunicato - chiediamo nel modo più chiaro e netto al Governo e al Parlamento di:

1. restituire quella somma (350 milioni) alla disabilità, alle sue emergenze, ai suoi diritti che sono di ieri, di oggi e di domani e che non attendono certo l’applicazione della legge delega. Il decreto “anticipi” all’esame delle Camere va emendato in questo senso: i 350 milioni “non usati” nel 2023 e destinati ad altri fini devono tornare alla disabilità.

2. usare tutti quei 350 milioni per rifinanziare – prima che confluiscano nel Fondo unico - il Fondo per i caregiver familiari, il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità per i quali non è prevista copertura per il 2024/25 e per il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia che non ha copertura nel 2025. Nella discussione del decreto “anticipi” c’è lo spazio per farlo se ci sono le volontà.


“Solo così il Fondo unico previsto nella prossima legge di bilancio non sembrerà una grave dimenticanza nei confronti dei più fragili. Le persone con disabilità e i loro familiari chiedono subito questo segnale non certo solo per il suo significato ma per la concretezza che ne deve derivare”,


 concludono
Comitato 16 novembre, Confad, CoorDown, Favo, Fida, Fight the stroke e Uniamo.

lunedì 30 ottobre 2023

FONDI PER LA DISABILITA': MALA TEMPORA CURRUNT


FONDI PER LA DISABILITA': MALA TEMPORA CURRUNT


NON CI SIAMO PROPRIO.

Non è accettabile che il Governo si riappropri di 350 milioni destinati al fondo per le persone con disabilità, soldi inutilizzati per i disabili e spostati al superbonus per le ristrutturazioni. Le prime persone che hanno bisogno di ristrutturarsi sono proprio le persone più fragili ma, ancora una, volta vengono maltrattate dal Governo di turno. 

Ciò che sconcerta ancora di più, è la risposta di chi si fregia di essere interlocutore riconosciuto del Governo, ovvero la Fish.

Spieghiamo, per chi non lo sapesse, che la Fish è una delle due più grandi federazioni di associazioni impegnate sul fronte della disabilità.

Ma in questo caso parrebbe proprio di no se si considera che, andando dritto alla questione, il Presidente Fish, a seguito di questo scippo di 350 milioni per la disabilità,   prende anche le difese della Ministra sostenendo che è una prassi consolidata quella di restituire allo Stato le risorse inutilizzate.

Questo condotta, che noi troviamo,  accomodante???, non ci trova per niente d'accordo.

Né possiamo rallegrarci per il fatto che stesso Presidente Fish, sempre giustificando il comportamento della Ministra, ci tranquillizzi affermando  che queste risorse verranno assegnate nel biennio 2025-2026, con quali certezze non ci è dato sapere, quasi che le persone con disabilità possano attendere tempi biblici per poter avere i giusti sostegni. Sù sù disabili, una bella pacca sulla spalla e via!

Azioni che contrastano  fortemente con la dichiarazioni di chi si fregia di non negoziare i diritti delle persone con disabilità. Non è forse negoziare, consentire di procrastinare gli interventi a distanza di un biennio? CI SONO CENTINAIA DI COSE DA FARE PER LA DISABILITA' E BISOGNA FARLE ORA!

Non solo. 

Quei fondi inutilizzati potevano, per esempio,  confluire nell'istituendo nel Fondo Unico? 

Spieghiamo:  Legge di Bilancio art.  40, istituisce il Fondo Unico per l'inclusione delle persone con disabilità.

In questo Fondo confluiscono le risorse per 4 diversi tipi di intervento ovvero:

1) Inclusione persone con disabilità;

2) assistenza alla comunicazione alunni con disabilità;

3) Sostegno al ruolo di cura del Care-giver.....RIDIAMO!!!!!

4) interventi a favore di persone sordo-cieche.

Questi Fondi, finanziati separatamente, in passato prevedavano un impegno economico di 336 milioni di euro. Con fondo unico si scenderà a 232 milioni di euro

E dunque, oltre i 350 milioni, le persone con disabilità subiscono una ulteriore decurtazione di 104 milioni di euro.

Bel colpo per la disabilità. Si, al cuore!

I 350 MILIONI DI EURO DEVONO RESTARE ALLA DISABILITA'.

LASCIAMO AGLI ALTRI GLI ATTEGGIAMENTI MORBIDI CHE NULLA PORTANO DI BUONO A CHI COMBATTE OGNI GIORNO CON LA DISABILITA'.

LA VITA DELLE PERSONE CON DISABILITA' NON VA NEGOZIATA, VA CURATA!!!







lunedì 9 ottobre 2023

DIRETTIVO COMITATO 16 NOVEMBRE RICONFERMATO

CONFERMATO IL DIRETTIVO DEL COMITATO 16 NOVEMBRE



Il 6 ottobre l'assemblea dei soci ha del C16NO ha confermato la fiducia al Direttivo uscente.

Il CD dell'Associazione, per il triennio 2023-2026 è, pertanto, cosi composto:


PRESIDENTE: MARIANGELA LAMANNA

VICE PRESIDENTE: GIUSEPPPINA VINCENTELLI

TESORIERE: PAOLA ECORETTI

SEGRETARIO: ANTONELLA SEMERARO

CONSIGLIERI:

ANTONIO FERRARO

STEFANIA COLOMBINI

CLAUDIO GIORDANA

che ringraziano per la rinnovata fiducia loro accordata.

Buon lavoro a tutti.


venerdì 22 settembre 2023

Trasporto pubblico persone con disabilità


 

Nella settimana Europea della mobilità sostenibile Kyma mobilità Taranto dedica una giornata all'accessibilità al trasporto pubblico e per i bus rapidi.

Volentieri abbiamo preso parte a questa giornata in rappresentanza delle persone con disabilità, che potranno usufruire del trasporto gratuito per loro ed  il loro accompagnatore su tutto il territorio cittadino. 

I nuovi autobus sono strutturati in maniera tale da garantire la massima sicurezza e comodità al viaggiatore, cosa questa, molto importante perché finalmente chiunque abbia una criticità fisica possa sentirsi un normale viaggiatore. 

È proprio quello che abbiamo evidenziato nel nostro intervento perché non bisogna mai guardare la disabilità come un mondo a parte, differenziando i normodotati dalle persone con disabilità. 

Siamo tutti appartenenti alla stessa società, qualcuno ha solo bisogno di un aiuto in più, perché mai deve passare  il concetto che, poiché una persona è disabile, ha diritto più degli altri. 

Tutti hanno uguale diritto, la differenza deve stare solo nella modalità di esercizio del diritto stesso.

Ci uniamo all'appello della presidente Kyma Gira e della vicepresidente Piazzolla: abbiamo cura delle cose, dei mezzi che riusciamo a conquistare perché servono al miglioramento di una città che ha tanta voglia di riscatto. Sporcare, distruggere, maltrattare, non avere cura di un bene crea un danno all'intera comunità e, forse, è il caso che il tarantino cominci ad avere rispetto prima di tutto per se stesso e poi per tutti gli altri.

C'è  voglia di andare incontro alle esigenze sociali, come manifestato dell'Assessora ai Sertvizi Sociali del Comune di Taranto Ficocelli, c'è voglia di miglioramento attraverso incontri e tavoli mirati al raggiungimento dei migliori obiettivi, come garantito dalla Presidente Gira.

E noi, come Associazioni, ci saremo sempre a garanzia di chiunque necessiti di quell'aiuto in più.

Auguri, perchè la mobilità sia sostenibile sempre e non solo per una settimana di riflettori accesi.

Comitato 16 Novembre



domenica 23 luglio 2023

TFR PER I CONSIGLIERI REGIONALI PUGLIESI: NUOVO BLIZ PER REINTRODURLO




Complice la canicola che non ci dà modo di respirare i consiglieri regionali della Puglia, zitti zitti quatti quatti, evidentemente vittime di un colpo di calore,   martedi 25 luglio p.v., sono nuovamente pronti a votare  la reintroduzione del trattamento di fine rapporto che, ricordiamo, fu abolito dal presidente Vendola nel lontano 2012 .

Stesso bliz è stato tentato  dai componenti la giunta regionale qualche anno fa e fu bloccato solo grazie  a seguito delle manifestazioni di protesta e di sdegno da parte delle associazioni che rappresentano la parte più fragile di questa Puglia, impegnata a districarsi fra rincari, assistenza che non c'è, e sostegni che non arrivano. 

Pensavamo e speravamo che MAI PIU' DI TORNASSE SULLO STESSO ARGOMENTO ed nvece.....

I forti di Forte coraggio della nostra amata Puglia, ovvero il componenti il Consiglio regionale, approfittano del momento tremendamente caldo per mettere a bollire in pentola i propri interessi, ripristinando il trattamento di fine rapporto per tutti i consiglieri regionali, con effetto retroattivo.

AUSPICHIAMO VIVAMENTE  che i Consiglieri regionali si riprendano dallo shock delle temperature elevate che fanno commettere sciocchezze e boccino tale proposta che non doveva neanche essere presentata in Consiglio Regionale dove, RIMARCHIAMO,  si discutono i problemi di chi si è scelto di rappresentare e sostenere,  mettendo da parte gli interessi personali.

In conclusione, così come non esiste il trattamento di fine rapporto per chi assiste per tutta la vita il proprio familiare ammalato, senza avere alcun riconoscimento, allo stesso modo 

LE ASSOCIAZIONI PUGLIESI PER LA DISABILITA' ADERENTI A DISABILI UNITI 


CHIEDONO
 
L'ABOLIZIONE PERPETUA DEL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO PER I CONSIGLIERI REGIONALI DELLA PUGLIA