Roma, 5 febbraio 2013
Al Comitato 16 Novembre
Carissimi amici del “Comitato 16
Novembre”,
ho ricevuto la vostra lettera e
vi ringrazio per l’occasione di riflettere e di rispondervi su un tema così
importante. Nonostante le difficoltà e gli ostacoli incontrati, avete portato
avanti la vostra battaglia in difesa dei diritti scritti nella nostra Carta,
come quello alla salute e all’assistenza, e calpestati in questi anni di
malgoverno. La vostra battaglia per ottenere maggiori risorse per la non autosufficienza
ha portato dei risultati concreti, costringendo il governo centrale a stanziare
prima 100 milioni di euro e poi altri 275 quest’anno. Certo cifre ancora
insufficienti a garantire un adeguato sistema di servizi e prestazioni,
soprattutto nell’ambito dei disabili gravissimi, ma comunque sempre ‘qualcosa’
rispetto al ‘niente’ di tante battaglie non fatte da altre organizzazioni più
grandi di voi. La vostra è una ‘rivoluzione civile’, che dimostra ancora una
volta che la lotta alla fine paga.
Fatta questa doverosa premessa,
vi assicuro che la vostra battaglia è anche la nostra battaglia. Come potete
leggere anche sul nostro programma elettorale, noi siamo per invertire la folle
tendenza dei tagli al sociale, per rilanciare un sistema di welfare pubblico e
universalistico, l’unico in grado di rispondere ai bisogni, vecchi e nuovi,
della cittadinanza. Noi siamo per definire i livelli essenziali delle
prestazioni sociali al fine di rendere esigibili diritti e servizi
uniformemente su tutto il territorio nazionale. Siamo per rifinanziare il fondo
nazionale per le politiche sociali portandolo a 1000 milioni di euro nel 2013 e
progressivamente negli anni successivi fino alla dotazione adeguata a
finanziare i livelli essenziali di cui sopra. Siamo per definire un Piano
nazionale sulla non autosufficienza dotandolo di risorse non inferiori a 1500
milioni di euro. Il piano deve prevedere interventi e prestazioni destinati
prevalentemente alle disabilità gravissime, come la Sla, e devono favorire
maggiore integrazione socio-sanitaria, la de-istituzionalizzazione e
l’assistenza domiciliare, nell’ambito di progetti personalizzati definiti con
la partecipazione attiva dei caregiver e dei familiari. In questo modo, come
giustamente anche voi affermate, si risparmierebbero tante risorse per
sostenere e mantenere l’inclusione sociale delle persone non autosufficienti.
Noi crediamo fortemente che le
risorse per il sociale siano un investimento per il futuro e non un costo da
tagliare. A differenza di altri, noi riteniamo più giusto e utile finanziare il
sociale che le banche o i cacciabombardieri F35. Noi ci assumiamo l’impegno
perché il sociale torni al centro dell’agenda politica nazionale e una volta in
parlamento sarà tra le nostre priorità di lavoro politico. Non permetteremo più
a nessuno di prendere in giro persone che soffrono facendo false promesse.
Un caro saluto, Antonio Ingroia
Comitato 16 Novembre Onlus
S.L.A. (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e malattie altamente invalidanti - Disabilità gravi gravissime.
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