mercoledì 22 febbraio 2012

Legge delega sull'assistenza, i disabili sono zavorra


di Laura Flamini

Sto cercando di capire quale sia lo stato dell'arte del Disegno di Delega al governo della Riforma Fiscale e Assistenziale. 
Quando, perché e come la legge delega  ha visto la luce: governo Berlusconi, Finanziaria di ferragosto 2011, parola d'ordine "ridurre il deficit".
Ma il deficit di questo nostro paese chi l'ha fatto? lo so che dico cose scontate, per non dire stupidamente banali, e che l'elenco è ben conosciuto: cattiva  politica, illeciti,  clientelismi, mazzette, opere mai finite costate miliardi di euro nostri e lasciate abbandonate, sperperi a tutti i livelli, privilegi, evasioni fiscali, ecc ecc.
Qualcuno di noi ha preso parte a questo banchetto di miliardi di euro volati via?
Non credo proprio, però adesso scopriamo che è colpa nostra perché dobbiamo ridare indietro quello di cui abbiamo "goduto ", pensioni, lavoro, casa, risparmi sudati, avvenire dei figli, anche quei pochi soldi delle pensioni di invalidità e l'indennità di accompagnamento, privilegi dei disabili.
L'Europa chiedeva e  il nostro bel paese era così screditato da essere minacciati di "default", termine più europeo e meno minaccioso per dire fallimento.
Per far quadrare i conti, calmare i mercati finanziari e la Banca Centrale Europea serviva una operazione imponente, e 20 miliardi da "risparmiare" sulla spesa assistenziale sono stati determinanti.
Ricordiamo la  vergognosa campagna mediatica sulla caccia ai falsi invalidi, siamo diventati "sospetti" , possibili truffatori .
Ma, mentre condanno i veri falsi invalidi continuo a chiedermi "a questi il certificato di invalidità chi glielo ha dato? e perché? "
Però, in modo inaspettato, la Corte dei Conti ha bocciato senza riserve il Disegno di Legge Delega della Riforma Assistenziale.
Il parere della Corte dei Conti, richiesto dalla Commissione Finanze della Camera, ha chiaramente detto che è impossibile recuperare una tale cifra, 20 miliardi, dai "risparmi" su una spesa di meno di 30 miliardi se limitati a comparto assistenza e appena 40 se estese ad alcune voci al limite con la previdenza.
Non solo, ma anche la stessa Maria Cecilia Guerra, nuovo sottosegretario al Welfare, che dovrà occuparsi della delega assistenziale, l' ha criticata decisamente, dichiarando come sia possibile ricavare una cifra pari a circa un terzo della spesa solo da "una razionalizzazione", quando già siamo agli ultimi posti in Europa in campo sociale.
Grazie, lo avevamo già detto noi!
Allora possiamo sentirci rassicurati? Assolutamente no!
Se da una parte il Ministro Fornero afferma il principio che "è un segno di civiltà garantire prestazioni e servizi alle persone con disabilità", dall'altra mette un freno “il che tuttavia non significa raggiungerlo subito, dato le condizioni economiche e di bilancio attuali".
E già si discute dell'indennità di accompagnamento legato al calcolo ISEE e dell'accesso ai servizi sulla base delle disponibilità economiche, entro maggio il decreto attuativo.
Intanto noi "disabili veri" già facciamo i conti con i tagli alle Regioni, ai Comuni, alle ASL, e poiché siamo anche cittadini "normali", paghiamo i rincari spalmati su bollette e quant'altro,  doppiamente colpiti dalle scelte del Governo.
In conclusione, la discussione sulla Riforma del Sistema Assistenziale, che sta già prendendo forma, sarà una dura battaglia.
Ed  una cosa è certa, il Comitato 16 Novembre non starà a guardare, anzi, ci stiamo già preparando, e saremo in tanti e molto determinati.

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