martedì 12 giugno 2012

Non eravamo tutti, ma eravamo tanti

Un bilancio del 7 giugno

di Laura Flamini

Non eravamo tutti, ma eravamo tanti, motivati, decisi, conspevoli che non sarebbe stato facile ma pronti a non mollare .
Per chiedere soldi, direttamente a chi tiene il portafoglio in crisi di questo nostro paese, bisogna avere degli argomenti solidi, reali ed urgenti, e questa è stata la nostra forza, di noi che abbiamo varcato la porta del Ministero dell'Economia e Finanze e di tutti i disabili, familiari e associazioni rimasti sotto il sole ad aspettare .
Da un funzionario, all'oscuro di chi siamo e del perché eravamo lì, incaricato di riceverci, di illustrarci le buone intenzioni della Dott.ssa Guerra a prova di quanto siamo ascoltati, di riferire quanto avevamo da dire a chi di dovere e probabilmente di accompagnarci con gentile accondiscendenza all'uscita, passare al Sottosegretario Polillo è stato un gioco di squadra ben coordinato e relativamente difficile.
Ma rompere la rigidità e la chiusura con la quale il Sottosegretario ci ha salutato, restando in piedi, come a dirci che non aveva intenzione di restare ad ascoltarci, è stato molto più faticoso e complesso.
Alla fine è dovuto restare alcune ore, una discussione serrata, a momenti tesa, da una parte e dall'altra, ma un risultato di tutto rispetto.
Il comunicato stampa a firma del Sottosegretario Polillo accoglie le due richieste su cui abbiamo ostinatamente puntato:
1. far sì che i tre ministeri Welfare, Sanità e Finanze che, da competenze diverse, dovranno strutturare e rendere operativo il piano organico di riforma del sistema assistenziale, (che il Ministro Fornero e il Sottosegretario avrebbero dovuto rendere pubblico due mesi fa), si incontrassero ed in nostra presenza dicessero finalmente cosa intendono fare; abbiamo insistito per avere una data, il 9 luglio
2. il Sottosegretario Polillo porterà all'attenzione del Governo il ripristino del fondo per la non autosufficienza, per rispondere ai bisogni fino a quando il piano di riforma non sarà operativo.
Siamo soddisfatti di questo risultato?
Lo siamo, è indubbio che riuscire a calendarizzare un incontro congiunto con i tre Ministeri più importanti è stato un successo.
Possiamo restare ad aspettare il 9 luglio?
No, dobbiamo al contrario lavorare molto per impedire possibili rinvii, per tenere alta l'attenzione.
Avremo bisogno della stampa nazionale, dei mezzi televisivi, di coinvolgere più soggetti possibili: un pressing serrato, come le ore che ci sono volute per portare il Sottosegretario Polillo ad accogliere le nostre richieste.
Non ne avevamo bisogno, ma la conferma è grave: non c'è nessuna informazione trasversale fra i Ministeri, non c'è né conoscenza né percezione della realtà delle persone disabili, varcare quel portone vuol dire entrare in un altro mondo, un mondo inaccettabile.
Lo abbiamo detto, lo abbiamo già scritto, se l'incontro del 9 luglio dovesse essere rinviato, se il fondo non autosufficienza non entra nell'agenda del Consiglio dei Ministri e del Parlamento, saremo di nuovo lì, davanti al Sottosegretario Polillo.
"Non immaginare l'impossibile è impedirsi di raggiungerlo"
Noi l'abbiamo immaginato, una vita migliore.
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