PROPOSTA PER LA
CREAZIONE DI 200.000
POSTI DI LAVORO E
RECUPERO IVA 2013
PREMESSA:
La
popolazione invecchia, i malati gravi ed incurabili sopravvivono, urge ampliare
le possibilità perché queste persone restino in famiglia.
IL
CONTESTO:
In
Italia la sanità spende 18 miliardi di euro per finanziare le Residenze
Sanitarie Assistenziali (RSA) e simili. Tale spesa è triplicata dal 2000 perchè
è l'unica offerta che la maggior parte delle regioni offre. Solo alcune
propongono in alternativa Piani Assistenziali Individualizzati (PAI).
PROPOSTA:
Si
propone di destinare 4,5 miliardi di euro per un massiccio ritorno in famiglia
di malati e anziani che lo desiderano, un'alternativa che avrà un sicuro
successo. Da ricordare che le maggioranza delle RSA erano e rimangono squallidi
ospizi con iniqua occupazione, sottopagati, spesso in nero, dirette da lobby
legate alla politica locale e nazionale.
PROPOSTA
NEI DETTAGLI:
Si
propone di destinare il 50% da erogare alla famiglia che si riprenda in carico
il paziente. Si risparmiano 2,25 miliardi di euro da destinare al mancato
aumento 2013 dell'IVA per 2,1 miliardi di euro. Rimangono 2,4 miliardi di euro
che arriverebbero a 3,2 miliardi con pensioni, indennità di accompagnamento e
mancate rette dovute che il paziente s'impegna a destinare al PAI per il 50%
ESEMPIO: un paziente gravissimo costa allo stato almeno 80.000€, si propone di
erogare 40.000€ che sommati a pensione di invalidità e indennità di
accompagnamento, che in RSA non percepiscono, portano la cifra a 49.000€
sufficienti per assumere 3 assistenti.
I
NUMERI:
3,2
miliardi di euro corrispondono a circa 197.500 posti di lavoro per 36 ore
settimanali, CCNL domestico, categoria CS. ENTRATE PER LO STATO: 550 milioni di
IVA per i consumi, 350 milioni di contributi INPS, almeno 300 milioni di IRPEF:
per un totale di 1,2 miliardi di euro che rientrano bilancio dello stato, in
sintesi il 50% dell'investimento iniziale.
BENEFICIARI:
Tutti
coloro che si rendono disponibili. Il Governo predispone un provvedimento che
finanzia solo il Piani Personalizzati, ovvero nessun riparto in base alla
popolazione o simili, solo ed esclusivamente i PAI contabilizzati dalle varie
regioni. Bisogna predisporre una convenzione con i CAAF che segua i pazienti
nelle assunzioni, buste paga, contratti, l'unico dei dipendenti e pratiche
varie.
CONCLUSIONI:
Questo
è un piano serio, facile da realizzare, nessuna Corte Costituzionale può
bocciarlo. Propone risparmi strutturali destinati ad aumentare nel tempo ed
occupazione stabile. Sarebbe utile fare piani formativi con fondi strutturali
europei con progetti POR regionali.
Bisogna
avere il coraggio di combattere le lobby e mafie che operano nella sanità,
basta volerlo.
NOTA:
alcune cifre potrebbero subire variazioni senza inficiare l’impianto
complessivo.
Monserrato, 08 luglio
2013
Il segretario
Salvatore Usala
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