venerdì 14 giugno 2013

CASO MELAZZINI: L'ITALIA DEL “CHI PUO' FACCIA”






Il Gip di Pavia ha archiviato, con un “non luogo a procedere” nei confronti di
Mario Melazzini, l'esposto presentato dal Comitato 16 Novembre Onlus.
Nel corso degli ultimi anni, i diversamente (dal Melazzini) malati di S.L.A.,
ovvero i trachestomizzati, muti, paralizzati, allettati e nutriti attraverso la
peg, si erano sentiti presi in giro dalle dichiarazioni del Dott. Mario
Melazzini che attribuiva le sue evidenti migliorie all'adrenalina che aveva in
corpo.
Adrenalina.....
No, ha detto il giudice. Il Dott. Melazzini non ha fatto abuso della credulità
popolare dicendo ciò e noi ne prendiamo atto. Il Dott. Melazzini è stato molto
"accorto", dice il Gip, il quale ha riconosciuto, nella nostra pur giovane
associazione, un interlocutore valido e qualificato, che agisce nell'interesse
degli ammalati che rappresenta, degno quindi di ricevere quelle risposte alle
quali il Dott. Melazzini si è ripetutamente sottratto nel corso degli ultimi 3
anni.
Cosa ha sancito in sostanza il Gip col suo non luogo a procedere?
1) Che il diritto alla cura è di tutti, garantito costituzionalmente.
Quindi: chi può faccia, dice il giudice, e bene ha fatto il Dott. Melazzini a
curarsi.
2) Che chiunque sia in possesso dello stesso cocktail di farmaci utilizzato da
Melazzini, o di altro intruglio, pozione magica, studio personale e così via, 
chiunque abbia amici che lo supportano ed una struttura a disposizione,  può
fare la stessa cosa senza dover ricorrere ad alcuna autorizzazione; peccato,
aggiungiamo, che per anni non sapevamo che trattamento avesse fatto Melazzini
altrimenti ci saremmo tutti industriati a trovare farmaci, ospedale ed equipe
per sottoporre i nostri cari allo stesso trattamento;
3) molto significativo il passaggio in cui è lo stesso Dott. Melazzini a
nutrire dubbi sulla sua sperimentazione che parla, a dispetto delle evidenti
migliorie a tutti evidenti ed impossibili in una malattia neurodegenerativa
progressiva, di effetto placebo, forse una diversa forma di S.L.A. ...
Concludendo.
Viene sancito il diritto del "Chi può fare faccia", così come questa
Associazione denuncia da anni, mentre agli altri corre l'obbligo di attenersi
agli iter, alle leggi,
Noi come associazione abbiamo dimostrato che impera  l'assioma Potere/facoltà
anche in una malattia ed in un mondo che dovrebbe vederci tutti stretti, uniti
e pronti ad aiutarci l'un l'altro.
Noi ci battiamo per chi non ha i mezzi e a loro, con grande affetto, va la nostra piena solidarietà, ascolto, aiuto e comprensione.
Noi ci batteremo affinché quella sperimentazione, testata privatamente molti
anni orsono da uno e oggi oggetto di sperimentazione su 2 ammalati,  venga
estesa, prestissimo, a quante più persone possibili e ci auguriamo che dia gli
stessi effetti miracolosi, in una malattia che non conosce ripresa, a tutti
gli altri.
E non escludiamo anche altre azioni. Ma  ora facciamo presto. Chiediamo di
correre, proprio per aiutare chi non può, chi non ha i mezzi.
Il giudizio del magistrato c'è stato.
Ora a voi il giudizio etico e morale sulla vicenda. Anche per questo ne avete
piena facoltà, senza bisogno di dover ricorre ad un giudice.

Mariangela Lamanna

Vice-Presidente COMITATO 16 NOVEMBRE ONLUS

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