venerdì 19 luglio 2024

FINE VITA: IL PARLAMENTO CONTINUA A NON LEGIFERARE IN MERITO


Depositata la sentenza della Corte Costituzionale sul fine vita, sentenza che si basa sul riconoscimento del diritto fondamentale del paziente a rifiutare ogni trattamento sanitario effettuato sulla propria persona, indipendentemente dal grado di complessità tecnica o di invasività. 

La Corte Costituzionale ha ribadito il fatto che non c'è distinzione tra la situazione di un paziente già sottoposto a trattamenti invasivi ed un paziente  ancora non  sottoposto a tali trattamenti ma che ne ha necessità per rimanere in vita.   

Fa dunque sorridere amaramente ancora una volta il fatto che si costringa una persona affetta da gravissima disabilità a vivere in condizioni drammatiche, lasciando la decisione finale  nelle mani di medici e magistratura. 

E intanto il Parlamento continua a tacere  in merito al fine vita senza porre in essere una legge che tenga in considerazione lo stato di avanzamento della patologia e, soprattutto, la volontà di chi di quella patologia soffre quotidianamente perché non esistono cure. 

Siamo tutti per la vita tuttavia, per rispetto alla vita stessa,  la condizione deve essere accettabile ed accettata dalla persona ammalata e se pensiamo che i livelli assistenziali sanitari, economici e sociali sono pari al 30% per essere ottimisti, lasciando il 70% del carico assistenziale alla famiglia, costringere una persona a soffrire quotidianamente senza fornire aiuti concreti, assume a nostro parere il carattere della cattiveria gratuita, perché obbligare a vivere a tutti i costi, è una condizione altamente tossica per la persona ammalata e per tutta la sua famiglia. 

Non siamo certamente dell'idea di concedere gratuitamente il suicidio assistito a chiunque, ecco perchè è doveroso legiferare in merito!!!!

Siamo dell'idea che il rispetto della volontà di ciascun individuo sia sacro ed inviolabile ed in caso di impossibilità del malato a decidere personalmente, sia data opportunità ai parenti prossimi, madri, padri figli, MMG, depositari delle volontà del loro congiunto, di decidere per lui. 

Non riteniamo tutto questo un'offesa alla sacralità della vita. Ricordiamo come tutti i trattamenti invasivi per tenere in vita una persona nonostante la gravità, siano frutto della moderna tecnologia studiata e creata dall'uomo e non da Dio e, dunque, riteniamo più giusto consentire la libertà di scelta e non l'imposizione di una vita a tutti i costi perchè così si contravviene al 5° comandamento, ovvero. NON UCCIDERE.

E tenere in vita a tutti i costi una persona gravemente ammalata contro la sua volontà, contro ogni logica, contro ogni speranza, senza fornire supporto ed assistenza necessaria, è azione pari ad un più o meno lento omicidio.

C16NO

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