Dopo l'ennesimo sollecito fatto con comunicato stampa del 21 gennaio u.s., con mail trasmessaci a firma della Dirigente, il Welfare pugliese ha fatto pervenire una sintesi dello stato dei lavori, relativi alle misure di sostegno sociale programmate per l'anno 2018-2019.
Avevamo di poco sbagliato il numero delle domande pervenute attraverso la piattaforma telematica: sono 14.789 contro le 15mila da noi stimate.
Come volevasi dimostrare, non blindando il bando all'origine, hanno presentato domanda tutti coloro in possesso del requisito dell'indennità di accompagnamento, elemento sicuramente necessario ma insufficiente per la corresponsione del contributo, se non legato ad una gravissima patologia.
Le domande, ci comunicano dal Welfare, sono già state tutte regolamentate in ordine decrescente del punteggio ma, al momento, se ci si collega alla propria domanda, di questo punteggio non vi è alcuna traccia. Chiediamo, pertanto, di aggiornare il portale con il punteggio ottenuto dal richiedente, al fine di evitare inutili attese a persone che non possono accedere alla misura di sostegno.
Esprimiamo soddisfazione per l'aumento di 10 milioni di euro così come proposto da questa Associazione (si veda articolo pubblicato sul nostro blog il 3 ottobre 2018), consentendo l'ampliamento della platea dei beneficiari che passa da 2314 a 3.240 unità.
Ma a noi non basta.
Il Welfare comunica che le Asl stanno lavorando e che, a partire da febbraio 2019 cominceranno le liquidazioni per i primi ammessi al beneficio cumulato per il periodo luglio- dicembre 2018 ed entro marzo, ci sarà il completamento delle valutazioni sanitarie e l'ammissione al beneficio fino al massimo consentito.
Ancora, aggiunge il Welfare, là dove fosse possibile, gli esclusi dal beneficio per difetto dei requisiti di accesso o per mancanza di fondi, saranno contattati per essere dirottati verso altre forme di sostegno, quali reddito di dignità o reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda quest'ultima forma di sostegno, tuttavia, è bene rilevare che il reddito di cittadinanza viene corrisposto a patto che si accetti un lavoro a 100 km di distanza dalla propria residenza per il primo anno, 250 per il secondo e ovunque per il terzo.
Se pensiamo ad una madre sola, con un ragazzo gravemente disabile, ci risulta difficile pensare che possa armarsi di bagagli e coraggio ed andare a lavorare ad almeno 100km di distanza.
Per tale motivo,continuiamo a chiedere risorse aggiuntive e rinnoviamo, ancora una volta, l'invito a destinare l'intera quota dell'FNA 2019 sugli assegni di cura per raggiungere quante più persone possibile.
Continueremo a monitorare la situazione affinchè i tempi prospettati dal Welfare con la comunicazione ufficiale del 21 gennaio, vengano rispettati.
Il Presidente C16NO
Mariangela Lamanna
Nessun commento:
Posta un commento