mercoledì 27 settembre 2017

LOMBARDIA TAGLIA E C16NO ATTACCA!

                                             
                                                             COMUNICATO STAMPA



L’associazione Comitato 16 novembre Sla e Malattie altamente invalidanti vuole denunciare la noncuranza e irrispettosa disattenzione non solo nei confronti delle Associazioni ma soprattutto delle persone non autosufficienti che queste rappresentano. Regione Lombardia taglia e lo fa sui più deboli. A fine maggio 4 associazioni che operano a livello nazionale, compresa la nostra, hanno scritto al Governatore Roberto Maroni chiedendo una convocazione perché L’assessorato Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale nell’ultima delibera in materia di non autosufficienza, senza sforzarsi, non ha saputo far meglio che tagliare fino a 800 euro alle persone con basso reddito e in dipendenza vitale (cumulabilità misura B1+B2 ai soggetti con isee basso) senza trovare soluzioni diverse; quindi una famiglia che prima riusciva ad assumere, seppur con fatica 1 assistente e/o ad acquistare servizi assistenziali, farmaci etc , privata di queste risorse collassa!

Il Comitato 16 Novembre si è astenuto dal PRESIDIARE sotto la Regione perché ,civilmente, ha voluto credere che a breve sarebbe arrivata una risposta con la convocazione ma sono passati oltre 3 mesi e la risposta, invece, non è mai arrivata. Le famiglie per gestire malati così complessi necessitano di oltre 3000 euro al mese mentre regione Lombardia , grazie al FNA Statale, ne eroga solo 1000, con una assistenza domiciliare carente e disomogenea su tutto il territorio. I piani alti di Regione Lombardia non vogliono capire quanto sia faticoso e logorante per un coniuge, fratello, padre, madre, figlio assistere da SOLI il proprio caro. Quando ci contattano sono disperati, stanchi ma “felici” perché il loro caro è con loro e non rinchiuso come un “pollo” in una batteria dentro una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale).

Noi, Il Comitato 16 Novembre, abbiamo “buttato sangue” per far rifinanziare il FNA (Fondo Non Autosufficienza) azzerato nel 2010 dal Governo Berlusconi , oggi, con non pochi sforzi siamo riusciti a farlo rifinanziare per 450 milioni STRUTTURALI più ulteriori 50 milioni che dovranno reperire le regioni. La quota che riceve la Lombardia per il 2017 è di 61Milioni circa ma non bastano più perché la platea degli aventi diritto si è ampliata. Non bastano? Quindi come è possibile che non si riescano a reperire ulteriori risorse dai fondi regionali da destinare ai disabili gravissimi così da permettergli di continuare a vivere con dignità a casa propria e non dentro una residenza sanitaria? Chiediamo al Governatore Maroni e alla sua giunta uno sforzo per individuare risorse regionali, finanziare un po’ di più le famiglie per alleviare quel carico immenso del Care Giver e far vivere a casa propria DIGNITOSAMENTE le persone non autosufficienti, non solo è cosa giusta ma necessaria. La non autosufficienza prima o poi colpisce tutti direttamente o indirettamente e forse sarebbe il caso di iniziare con noi Associazioni un vero dialogo per costruire assieme un impianto virtuoso della non autosufficienza non di esclusivo assistenzialismo ma di badantato formato ASSUNTO, (diminuirebbe il NERO) e ci sarebbe un ritorno in tasse non solo allo stato ma anche alla regione e perché no, discutere di una “tassa di scopo” esclusivamente per la non autosufficienza dedicata per rimanere a casa ed essere assistiti dignitosamente migliorando l’assistenza domiciliare , non crediamo che in Lombardia i cittadini insorgeranno per una tassa tanto virtuosa. Ci pensi Presidente, noi Associazioni aspettiamo la sua convocazione, i disabili gravissimi aspettano una sua convocazione è una questione di rispetto verso i più deboli, non lo dimentichi.
Un’Associazione Nazionale come la nostra che rappresenta in primis i malati in dipendenza vitale non può permettersi il lusso di non denunciare il taglio fatto nei confronti dei malati gravissimi e né rimanere inerme all'indifferenza di Regione Lombardia.
Marina Mercurio
Responsabile rapporti con le Regioni

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