COMUNICATO STAMPA
Il 18 maggio u.s. si è
tenuto, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in Roma, il
Tavolo interministeriale finalizzato alla redazione del piano per la Non
Autosufficienza.
Presenti al tavolo i
seguenti Enti /Istituzioni:
COMITATO 16 NOVEMBRE,
CGIL, CISL, UIL, FISH, FAND, INPS, UGPL PENSIONATI, ANMIL, UIC, AISLA, UIL
PENSIONATI.
La politica era presente
nella sola rappresentante del Welfare, il sottosegretario On. Franca
Biondelli.
Assente per la
Sanità il sottosegretario De Filippo, che ha inviato un suo rappresentante ma
presente il Capo di Gabinetto della Sanità. Grande assente il Ministero
dell'Economia e Finanze.
Il Direttore del Welfare,
Dott. Raffaele Tangorra, ha sottoposta all'attenzione degli intervenuti, il piano
rivisitato dopo le osservazioni sollevate nel precedente incontro del 14 aprile
u.s.
In pratica si è
predisposto, attraverso una serie di slide, quali debbano essere le persone che
necessitano di intervento sociale da parte del Governo.
Ci si è discostati,
quindi, dall'odiosa classificazione puramente medica, per concentrare
l'attenzione su quello che è invece LO STATO DI BISOGNO DELLA PERSONA NON
AUTOSUFFICIENTE, a seconda della gravità delle sue condizioni.
Attraverso le scale di
valutazione funzionale, si intende far beneficiare degli interventi
domiciliari, tutti coloro che versano in stato di grave necessità, qualunque
sia la patologia da cui si è colpiti, sia essa fisica che sensoriale, sia essa
congenita che subentrante, cercando di uniformare i trattamenti a livello
nazionale.
Il Comitato 16 Novembre
che ha fortemente voluto questo tavolo per l'ottenimento del Piano per la Non
Autosufficienza, ancora una volta ha dovuto sottolineare la propria
insoddisfazione sia per l'assenza politica, sia per la mancanza dei
rappresentanti delle Regioni, dapprima inclusi nel tavolo e poi misteriosamente
scomparsi, chiedendo che le Regioni, grande scoglio col quale ci scontriamo
quotidianamente, siano inserite nei lavori attraverso i loro rappresentanti.
Il C16NO ha ribadito la
necessità di avere i giusti componenti al Tavolo Ministeriale perché la presa
in carico della PERSONA IN STATO DI NECESSITA', deve essere valutata dal punto
di vista sanitario, sociale ed economico. Abbiamo ribadito che il nostro
intento, attraverso la redazione del Piano, deve essere quello di consentire
all'ammalato di restare a casa propria e di ricevere un assegno di cura con il
quale pagare le spese di assistenza. Vogliamo il sacrosanto diritto di scelta,
niente buoni di servizio, niente voucher.
Abbiamo chiesto che ci
sia, da parte delle Regioni, la compartecipazione alla spesa sociale con propri
finanziamenti pari al 50% perché non è possibile che le Regioni ricevano la
loro parte di fondo e non la moltiplichino con le proprie risorse per
raggiungere una maggiore platea di beneficiari.
Abbiamo chiesto che le
Regioni rendicontino, entro la fine del 2016, il numero di PERSONE IN STATO DI
BISOGNO che sono state oggetto di interventi sociali, in maniera tale da avere
un quadro almeno approssimativo della mole di interventi e negli anni
successivi distribuire il fondo sui numeri già presenti.
Abbiamo chiesto che
il monitoraggio sia fruibile ed accessibile anche all'utenza.
Abbiamo chiesto il
riconoscimento della figura del care-giver familiare che impiega la sua vita
come assistente del proprio caro ammalato e che non è tutelato da nessun
punto di vista, economico, giuridico , sociale.
Abbiamo chiesto che non si
tenga in considerazione l'Isee familiare, la malattia impoverisce ogni giorno
di più.
Abbiamo chiesto, prima di
ogni altra cosa, l'impegno ad aumentare il FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
almeno di 200 milioni per il 2017 e crescente negli anni a venire.
Le Regioni, che stanno
vivendo un momento "delicato" al loro interno, hanno chiesto tempo
per visionare questo piano.
Lo faranno il 25 maggio
p.v.
Porranno dei veti?
Accetteranno finalmente di mettersi a lavorare in maniera corretta ed uniforme?
Questo è il grosso enigma
che speriamo si sciolga nei prossimi giorni.
Nel frattempo abbiamo
suggerito che si cominci ad utilizzare questo fondo, in maniera unitaria su
tutto il territorio Nazionale, tenendo presente pochi punti essenziali:
Stato di Bisogno
Pai con criteri di
valutazione uguali
Riconoscimento della
figura del care-giver
Compartecipazione
regionale al 50%
No Isee.
Pochi passi ma che si
facciano, subito.
Si va verso le riforme per
tutto.
Non è più accettabile che
il Governo Italiano dia carta bianca alle Regioni su tutto e a danno della
disabilità italiana.
E' una cosa inaccettabile
perché il disabile è tale in qualunque Regione risieda e noi del Comitato 16
Novembre continueremo a batterci per annullare queste vergognose disparità di
trattamento.
Capoterra, 19 maggio 2016
Il Vice Presidente
Mariangela
Lamanna
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