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Preg .mo On.le Beatrice Lorenzin Ministro della Salute
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Preg.mo Prof. Pier Carlo Padoan Ministro Economia e Finanza
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Preg.mo Giuliano Poletti Ministro Lavoro e Politiche Sociali
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Preg.mi Viceministri e Sottosegretari
Egregio Presidente del Consiglio, egregi Ministri, egregi
Viceministri, egregi Sottosegretari,
nella crisi non c’è ricetta più
sbagliata che tagliare le risorse destinate al welfare, dalla sanità
all’assistenza sociale. Le politiche di austerity non solo rischiano di negare
diritti sociali costituzionalmente garantiti, ma producono anche un avvitamento
recessivo dell’economia, determinando un ulteriore aumento di disuguaglianze,
disoccupazione, povertà.
Nella crisi, soprattutto nella crisi,
si deve investire nel welfare, perché significa investire in un futuro
socialmente più giusto, in una redistribuzione di reddito e di benessere, in un
sistema di prestazioni che rispondono adeguatamente ai bisogni, vecchi e nuovi,
della cittadinanza. Investire nel welfare significa anche rilanciare
l’economia, perché si crea buona occupazione, che si traduce sempre in un buon
servizio offerto.
Per queste ragioni il Comitato 16
Novembre è nato, per difendere i diritti di decine di migliaia di disabili
gravi e gravissimi che rischiano di essere lasciati soli, abbandonati al loro
destino, mentre con troppa facilità la politica decide di regalare miliardi
alle banche o di acquistare inutili e costosi cacciabombardieri F35.
Da anni scendiamo in piazza e urliamo
ai palazzi del potere che con la nostra vita non si scherza. Abbiamo deciso di
farlo con forme di lotta estreme, perché la nostra condizione esistenziale è
estrema. Abbiamo perso durante una di queste lotte il nostro amico e
combattente Raffaele Pennacchio, morto dopo due giorni di presidio, morto da
eroe.
Abbiamo ottenuto dei risultati
importanti, ma sicuramente non sufficienti a sostenere quel modello di welfare
che tutti noi desideriamo, caratterizzato da un potenziamento della
domiciliarità indiretta e una piena libertà di scelta delle persone. Alla fine
dell’anno scorso, dopo una serie di presidi sotto il Ministero dell’Economia e
un’accesa trattativa con la commissione Bilancio del Senato, abbiamo registrato
il nostro ultimo successo: aumento di 75
milioni di euro per i disabili gravi e gravissimi e l’impegno del governo ad
attivare un tavolo interministeriale finalizzato alla definizione di un piano
nazionale per le non autosufficienze.
Siamo nel 2014 e vogliamo raccogliere
ciò che con fatica abbiamo seminato.
Chiediamo al Governo e alla maggioranza
che lo sostiene tre cose, semplici e chiare:
1)
Convocazione
del tavolo interministeriale entro e non oltre il 15 aprile 2014
(sanità, politiche sociali, economia), allargato a regioni ed associazioni, per
la predisposizione di un Piano Nazionale per le Non Autosufficienze (PNNA),
principalmente finalizzato al potenziamento della domiciliarità indiretta, alla
garanzia ed esigibilità del diritto di scelta tra restare a casa o entrare in
RSA, al riconoscimento del lavoro di cura del caregiver.
2)
Immediato
sblocco del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (FNNA) 2014 con
ripartizione alle regioni mediante decreto di attuazione, rispettando criteri
ed impegni assunti dal Governo: destinazione del 30% più l'aumento di 75
milioni per i disabili gravi e gravissimi.
3)
Rivedere
urgentemente la riforma dell’Isee, che rischia di penalizzare fortemente
persone con disabilità e loro familiari. In particolare chiediamo che non
vengano considerate nel calcolo reddituale anche tutte le prestazioni monetarie
erogate dallo Stato o da Enti pubblici con finalità assistenziale, anche se
esenti da tassazione. Se la riforma venisse applicata così com’è ridurrebbe la
platea dei beneficiari delle prestazioni sociali. Infatti, quelle persone che
ad oggi beneficiano di prestazioni assistenziali (pensioni, indennità e
assegni) rischiano di non potervi accedere più perché paradossalmente il
reddito computato risulterà più alto proprio a causa delle suddette prestazioni
assistenziali.
Cordiali saluti
Monserrato, 24 marzo 2014
Il segretario
Salvatore
Usala
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