Il Comitato 16 Novembre diffida i servizi sociali dall'avviare azioni esecutive per il recupero degli importi, richiesti alle famiglie a titolo di compartecipazione per i servizi domiciliari Adi/Sad, eseguiti dagli operatori del Comune nell'anno 2023 a favore delle persone con grave disabilità.
Questo servizio, giova ribadirlo, è sempre stato fornito alle stesse famiglie a titolo gratuito.
Il Comune di Taranto, Servizi Sociali ha silenziosamente approvato, nell'anno 2023, un regolamento che prevede la compartecipazione alla spesa a decorrere dall'anno 2023 stesso, senza minimamente preoccuparsi di comunicare questa variazione, ovvero stesso servizio reso che, da da gratuito, passa ad oneroso, alle famiglie che usufruivano del servizio.
Queste ultime, ignare di tutto, si sono viste recapitare richieste di pagamento dai Servizi Sociali, a fronte di servizi forniti per un intero anno. Parliamo di cifre considerevoli tuttavia, potrebbe trattarsi anche di poche centinaia di euro, non è assolutamente accettabile questa richiesta perché è frutto di una condotta omissiva e colposa della Pubblica Amministrazione, che aveva il dovere di informare immediatamente le famiglie, per consentire alle stesse di scegliere se continuare a usufruire del servizio oppure rinunciarvi.
Prassi inaccettabile da parte di una pubblica amministrazione che ha il dovere di avvisare il contribuente dell'esborso che dovrà sostenere.
Altra condotta assolutamente sindacabile è quella che vede in questi giorni l'affanno dei servizi sociali che contattano le famiglie per chiedere loro se accettano la compartecipazione o rifiutano il servizio.
Una sorta di cappio al collo che viene, incredibilmente, da chi dovrebbe sostenere maggiormente le persone più fragili.
E restiamo sconcertati di fronte ad affermazioni che vengono rilasciate in merito al fatto che se le famiglie non saldano i loro conti, quei soldi verranno recuperati tassando ulteriormente gli altri cittadini, creando così una sorta di conflitto fra persone con fragilità, bisognose di assistenze d'aiuto e i cosiddetti "normodotati".
Un comportamento vergognoso che non possiamo accettare in silenzio. Grazie ai fondi rinvenienti dal PNRR, è possibile sanare i debiti accumulati per colpa della condotta omissiva dei servizi sociali del comune di Taranto, cifra che si aggira attorno ai 25.000 euro. Inoltre il regolamento approvato dal Comune di Taranto prevede, dal 2023 e per il futuro, che la quota di compartecipazione sia legata al reddito Isee a partire dall'importo di €2000.
Praticamente non parliamo di persone con disabilità, bensì di persone con disabilità in stato di assoluta povertà, nei confronti delle quali si dovrebbe intervenire ben più corposamente ed economicamente e non vessarle ulteriormente.
Abbiamo chiesto la cancellazione degli importi maturati, la restituzione di quelli già incassati facendo leva sul terrore e la semplicità delle famiglie, e che l'ISEE sia elevato alla cifra di € 9.530 stabilita dal Governo per erogare i bonus sociali.
Non arretreremo di fronte alle minacce e respingeremo il muro di gomma dei servizi sociali anche manifestando fino a che le nostre istanze non siano accolte. Non si può imputare agli altri la colpa della propria inefficienza. Non possiamo permettere che le nostre famiglie già pesantemente gravate da difficoltà economiche siano ulteriormente colpite per la condotta colposa e lesiva della dignità delle persone con disabilità che rappresentiamo, condotta nella quale si intravede anche il dolo, da parte di quelli che al momento si comportano da Servizi A-SOCIALI.
Siamo pronti a difendere i diritti e la dignità delle persone con disabilità, tutelandoli in tuttte le sedi, anche penali.
Comitato 16 Novembre
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