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giovedì 11 dicembre 2014

LETTERA APERTA ALLA REGIONE SARDEGNA


LETTERA APERTA

Preg. mo Prof. Francesco Pigliaru, Presidente Regione Autonoma Sardegna - Viale Trento 69, 09123 Cagliari

Preg. mo Prof. Raffaele Paci, Assessore alla Programmazione, Bilancio e Credito - Via Battisti, 09123 Cagliari

Preg. mo Dott. Luigi Benedetto Arru, Assessore all'Igiene e Sanità e delle Politiche Sociali - Via Roma 223, 09123 Cagliari

epc
Comitato Famiglie 162

 Egregio Presidente, Egregi Assessori, cari Amici di battaglia,
Un sentito grazie al Presidente e agli Assessori, un plauso particolare all'Amico Luigi Arru per la smisurata disponibilità, si è preso in carico tutto, in sincronia col Presidente. Ho trovato Luigi rilassato, ironico, brillante, mi ha fatto battute simpatiche sul mangiare, tutt'altra persona dall'inizio mandato. Gli impegni presi sono importanti, ma la cosa fondamentale è che dal 1.1.2015 non esisterà più la ghigliottina del patto di stabilità. Una conquista storica, ricordiamo a tutti, in particolare ai detrattori, che la Sardegna è l'unica regione ad aver ottenuto l'esenzione dal patto, con l'anno nuovo la regione non avrà questi problemi. Ma è giusto andare oltre, la ragioneria deve trasferire ai comuni l'intera somma dei progetti personalizzati, al limite in due soluzioni. Non vogliamo più sentire comuni "carogna" dire non abbiamo fondi. Quando sento parlare di ristrutturare la spesa mi preoccupo non poco: il Presidente in testa mi ha rassicurato che ci sarà un ampio dibattito e solo dopo si deciderà, verranno ascoltate proposte da esperti, associazioni e chiunque abbia idee concrete e serie.

Io ritengo da sempre che la miglior difesa è l'attacco, perciò mi voglio dilettare ad alcune considerazioni personali sui piani personalizzati della legge 162/98:

a)      non ritengo giustificata la parità fra scheda salute e sociale, infatti oggi vengono dati 50 punti massimo per entrambe le schede. Stiamo parlando di gravi disabilità che vanno quantizzate principalmente da un punto di vista clinico, il problema sociale l'hanno tutti, anche i sani, purtroppo;

b)      la scheda clinica va valutata da un'unità di valutazione multidimensionale su parametri oggettivi tipo le scale consolidate: Bernardini, ADL, SPMSQ, CIRS, Karnofski, CDRs;

c)       le varie disabilità, tutte diverse, vanno inquadrate in 5 livelli: altri servizi (ASL e comune), lieve, medio, intenso, molto intenso. Il livello economico va quantizzato ripartendo le risorse totali nelle 4 fasce operative;

d)      vanno considerati, oltre la 104, il livello di disabilità e l'indennità di accompagnamento;

e)      la scheda clinica incide per almeno il 70%, le peculiarità certificate di cui al punto d, 10%, la scheda sociale rivista, 20%;

f)       va istituita apposita commissione tecnica che valuti l'inserimento nel livello sulla base di opportune tabelle esplicative;

Ribadisco, queste sono idee personali, frutto di esperienze vissute e studi mirati, in particolare delle leggi di settore. Sarà oggetto di discussione, a partire da domenica 14.12.2014 presso l'Hotel Regina Margherita dalle ore 15. Dare credito ad una "confessione" al medico di famiglia, sulla scheda clinica, è falso e tendenzioso ed irreale che va contro la non autosufficienza.

Monserrato, 11 dicembre 2014

                                                                                                            Il segretario

                                                                                                          Salvatore Usala

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