È andata così, né più né meno.
11 febbraio, due cameramen del TG1
arrivano a casa mia per una intervista, un appello ai partiti politici in
campagna elettorale perché nei loro programmi non c'è nessun progetto sulle
disabilità.
Ancora una volta metto tutta la mia
debolezza in mostra, raccolgo la poca energia che mi resta per una ripresa che
dura 50 minuti, cerco di essere chiara, so che tutto si ridurrà ad un passaggio
di pochi minuti sul telegiornale di domani, ce la metto tutta.
Il servizio non passa né il giorno
dopo né mai.
Chiedo spiegazioni direttamente al
direttore generale RAI, Luigi Gubitosi . Silenzio.
Invio un nuova mail, minaccio una
protesta sulla stampa, ipotizzo convenienze politiche.
Ricevo un risposta che non dice
nulla, della serie, "non ho ricevuto la sua mail, non sono a
conoscenza...."
Scrivo ancora, spiego, chiedo di
sapere il perché, è passata una settimana e nessuna risposta.
Adesso chiedo a tutti voi, lasciamo
passare una cosa simile? La RAI non è una tv privata, è un servizio pubblico,
paghiamo un canone, non può censurare situazioni sociali di questa portata.
Non è un fatto personale fra me e
un direttore, è una offesa a tutti i disabili a cui è stato negato il diritto,
tramite me, di parlare ai partiti che dovranno prendere decisioni sulle nostre
vite.
Una proposta: uno sciopero degli
ascolti del TG1, una settimana da stabilire, una denuncia a mezzo stampa.
Cosa ne dite? Ho bisogno del vostro
parere e del vostro impegno perché riesca, la protesta del direttivo del
Comitato non basta, ci vuole una protesta che si veda e che dica chiaro : un
servizio pubblico non può e non deve negare l'accesso ad un tema sociale di
questa portata.
Vi chiedo di esprimervi, poi
vedremo tempi e modalità.
buona domenica
lauravostra
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