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sabato 28 settembre 2013

Lettera a Papa Francesco


Al Papa Francesco Bergoglio
Città del Vaticano

Carissimo Papa Francesco,
mi presento. Sono Salvatore Usala, malato di SLA, con tracheostomia e PEG, vivo a Monserrato,
vicino Cagliari. Hai conosciuto i miei compagni di malattia e di lotta: purtroppo non sono potuto venire, avevo gli assistenti in ferie.
Abbiamo due associazioni: una sarda, Viva la Vita Sardegna Onlus, l'altra nazionale, Comitato 16 Novembre Onlus, io sono segretario di entrambe. Ho accolto con vera gioia le tue rivoluzionarie esternazioni sui Gay, sul dio Danaro, sulla Lotta e tante altre che rasentano "l'eversione Papale".

Sei un uomo speciale che scende dal Suo scranno, terra, terra, al livello degli umili e dei bisognosi. Ti ammiro per il coraggio mostrato, per la coerenza e per non avere mai peli sulla lingua.

Il 16 settembre abbiamo mandato una lettera al Governo che ti allego.  In sintesi chiediamo che i malati restino a casa o rientrino dai ricoveri in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Lo stato spende 18 miliardi per le RSA, noi abbiamo proposto di utilizzare il 25%, 4,5 miliardi,
per riportare in famiglia disabili, vecchi e malati.
Chiediamo il 50% di quanto lo stato spende per le RSA, i risparmi, pari a 2,1 miliardi, possono
essere utilizzati per evitare l'aumento dell'IVA o per creare lavoro oppure per aiutare la povera gente. Da precisare che si creerebbero 200.000 posti di lavoro.
Il progetto è fattibile in 5 minuti, basta volerlo: hanno tagliato ospedali, centri, posti letto solo
per tagliare, spesso in maniera sconsiderata e inopportuna.
Il fatto che la sanità è circondata da lobby,  sciacalli e avvoltoi, pronti ad ogni meschinità pur di arricchirsi. Ci sono tanti loschi figuri che fanno collezione di RSA come fossero figurine.
Ci sono anche tante eccellenze dove i pazienti hanno un trattamento umano.
I disabili stanno bene in famiglia, in mezzo agli affetti familiari, stanno molto meglio e si spende la metà. Il progetto funziona in Sardegna dal 2006, abbiamo dimezzato i posti in RSA rispetto alla media nazionale, con notevole sgravio per le casse regionali. Vogliamo esportare
il MODELLO SARDEGNA in tutte le regioni.
Dal giorno 22 ottobre saremo in presidio permanente,  giorno e notte, davanti al Ministero dell'Economia. Faremo lo sciopero della fame ed anche della sete, se necessario. Non ci muoveremo sino ad avere risposte concrete, il Governo deve prendere impegni, non possiamo più aspettare.

Francesco, TI INVITO al nostro presidio, la Tua prestigiosa presenza darà alla manifestazione un alto prestigio per vincere una battaglia di civiltà e dignità, TI PREGO! Tutti i disabili te ne saranno grati, ed anche i lavoratori che troveranno lavoro.

Per quanto mi riguarda non posso lamentarmi, la regione Sardegna mi passa 57.000 euro, nel
2014 saranno 65.000, potrò assumere un altro assistente.
Potevo decidere di non fare la tracheostomia 5 anni fa, sarei morto, ho scelto la vita per lottare.
LA MIA VITA NON MI APPARTIENE, appartiene ai malati silenti, ai depressi, a chi non può difendersi, a chi è stanco di protestare, a chi è stanco di vivere in uno stato che trascura i bisogni degli ultimi. Nel 2008 avevamo 3 miliardi per il sociale, nel 2013 solo 600 milioni strappati l'anno scorso a rischio della vita.
Verrò dalla Sardegna con viaggio di solo andata, dal 22 ottobre sarò in sciopero della fame totale, dal 24 non assumerò più liquidi… è la mia sfida all'ipocrisia del denaro, davanti al palazzo del potere.
Rischio la morte celermente, sono fragile come un bambino, la vita in un corpo inerme, ma non ho paura di morire. Sarò la vittima sacrificale in uno stato indegno di essere chiamato civile.
Sono sempre stato coerente, di parola, da buon sardo nuorese, l'Italia diventerà la vergogna d'Europa, dopo spenderanno il doppio.

PAPA FRANCESCO, MI SERVE AIUTO, CONFORTO E CONSIGLI. TI ASPETTO!

Monserrato, 28 ottobre 2013

Salvatore Usala
Via Nerva, 20
09042 Monserrato

Tel. 070562600 - cell. 3275799890







domenica 15 settembre 2013

LETTERA APERTA AL GOVERNO

 Preg.mo On.le Beatrice Lorenzin Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1
00153 – ROMA – FAX 06 59945609

Preg.mo Dott. Fabrizio Saccomanni Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97
00187 – ROMA – FAX 06 4743449

Preg.mo Prof. Enrico Giovannini Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56
00187 – ROMA – FAX 06 4821207

e.p.c. Preg.mi Viceministri e Sottosegretari



Egregi Ministri, egregi Viceministri, egregi Sottosegretari,

Abbiamo fatto numerosi incontri con rappresentanti del Governo, ultimamente, tutti con un nulla di fatto. Abbiamo cercato di discutere il nostro progetto, inutilmente. Il Sottosegretario Fadda dice che le nostre proposte sono FANTASCIENZA, tuttavia lo stesso On. Fadda è impegnato da 20 anni per lo sviluppo dell'assistenza domiciliare, in Sardegna è stato uno dei fautori del MODELLO SARDEGNA che ha portato al dimezzamento dei posti in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), dati ISTAT, ed un’assistenza domiciliare adeguata ai bisogni, con un dimezzamento dei costi: lo stesso modello da noi proposto.

 VI PROPONIAMO UNA SINTESI DELLE PRIORITA' PER TUTTI I DISABILI:

  1. ASSISTENZA DOMICILIARE adeguata alla gravità, fino a garantire la presenza, vigile 24 ore su 24, senza differenza fra regioni;
  2. I fondi devono andare direttamente ai disabili senza intermediazioni.
  3. Libertà di scelta per chi decida per il ricovero in RSA e simili;
  4. Assistenza assolutamente svincolata dall'ISEE familiare;
  5. Riconoscimento economico e previdenziale del CARE GIVER FAMILIARE anche ai fini di un prepensionamento per lavoro usurante;
  6. Aggiornamento ed approvazione dei L.E.A.
  7. Aggiornamento ed approvazione del NOMENCLATORE TARIFFARIO assolutamente obsoleto;
  8. Riconoscimento invalidità del 100% + indennità di accompagnamento in maniera omogenea in tutte le regioni.
 IL NOSTRO PROGETTO:

PREMESSA:
La popolazione invecchia, i malati gravi ed incurabili sopravvivono, le malattie altamente invalidanti sono in aumento, urge ampliare le possibilità perchè queste persone restino in famiglia.
           
IL CONTESTO:
In Italia la sanità spende 18 miliardi di euro per finanziare le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e simili. Tale spesa è triplicata dal 2000 perchè è l'unica offerta che la maggior parte delle regioni offre. Solo alcune propongono in alternativa Piani Assistenziali Individualizzati (PAI).

PROPOSTA:
Si propone di destinare 4,5 miliardi di euro per un massiccio ritorno in famiglia di malati e anziani che lo desiderano, un'alternativa che avrà un sicuro successo. Da ricordare che le maggioranza delle RSA erano e rimangono squallidi ospizi con iniqua occupazione, sottopagata spesso in nero, dirette da lobby legate alla politica locale e nazionale.

PROPOSTA NEI DETTAGLI:
Si propone di destinare il 50% da erogare alla famiglia che si riprenda in carico il paziente. Si risparmiano 2,25 miliardi di euro da destinare al mancato aumento 2013 dell'iva per 2,1 miliardi di euro. Rimangono 2,4 miliardi di euro che arriverebbero a 3,2 miliardi con pensioni, indennità di accompagnamento e mancate rette dovute che il paziente s'impegna a destinare al PAI per il 50% ESEMPIO: un paziente gravissimo costa allo stato almeno 80.000€, si propone di erogare 40.000€ che sommati a pensione di invalidità e indennità di accompagnamento, che in RSA non percepiscono, portano la cifra a 49.000€ sufficienti per assumere 3 assistenti.

I NUMERI:
3,2 miliardi di euro corrispondono a circa 197.500 posti di lavoro per 36 ore settimanali, CCNL domestico, categoria CS. ENTRATE PER LO STATO: 550 milioni di IVA per i consumi, 350 milioni di contributi INPS, almeno 300 milioni di IRPEF: per un totale di 1,2 miliardi di euro che rientrano nel bilancio dello stato, in sintesi il 50% dell'investimento iniziale.


BENEFICIARI:
Tutti coloro che si rendono disponibili. Il Governo predispone un provvedimento che finanzia solo il Piani Personalizzati, ovvero nessun riparto in base alla popolazione o simili, solo ed esclusivamente i PAI contabilizzati dalle varie regioni. Bisogna predisporre una convenzione con i CAAF che segua i pazienti nelle assunzioni, buste paga, contratti, l'unico dei dipendenti e pratiche varie.

CONCLUSIONI:
Questo è un piano  facile da realizzare, nessuna Corte Costituzionale può bocciarlo. Propone risparmi strutturali destinati ad aumentare nel tempo ed occupazione stabile, rispetto della libertà e dignità del malato, garanzia di una assistenza domiciliare adeguata alle necessità e in grado di evitare ricoveri in reparti di rianimazione. Sarebbe utile fare piani formativi con fondi strutturali europei  con progetti POR regionali.
 Il nostro progetto è serio, consente risparmi di miliardi di euro, è attuabile e provato, migliora la qualità di vita di milioni di cittadini, malati e familiari, non è comprensibile la riluttanza a discuterlo.
Sono altri i motivi che ne precludono la realizzazione, sicuramente le lobby. Bisogna avere il coraggio di battere le lobby e le connivenze di ogni tipo e ad ogni livello che affossano la nostra sanità ed il sistema assistenziale. NON BASTANO DICHIARAZIONI D'INTENTI, OCCORRONO FATTI!

NOTA: alcune cifre potrebbero subire variazioni senza inficiare l’impianto complessivo.

Il nostro progetto e le nostre priorità sono diritti costituzionali ineludibili, esigenze vitali, come in un terremoto o calamità naturale. In particolare il progetto è attuabile subito, abbiamo esempi di attuazione in Sardegna: si allegano le ultime linee guida.
Il nostro progetto è talmente serio che consente miliardi di risparmi, poichè non è credibile la riluttanza a discuterlo, ci sono altri motivi che precludono la realizzazione. Gli altri motivi sono sicuramente le lobby delle RSA, le stesse degli appalti assistenziali, degli ausili, servizi e cooperative.
Tutti sanno, partiti, sindacati e associazioni, ma tutti hanno convenienza a tacere in un clima di becera omertà perchè guadagnano bustarelle o favori, questa è l'amara realtà, non FANTASCIENZA.
  
COSA CHIEDIAMO?
a)   Incontro ENTRO IL 29 SETTEMBRE 2013 con i rappresentanti qualificati, almeno Sottosegretari dei tre Ministeri: Economia, Lavoro e Salute.
b)     Concertazione su nostre priorità e nostro progetto.
c)     Eventuali alternative strutturali di pari importanza.
d)     Decreto urgente o protocollo d’intesa con date certe e provvedimenti da realizzare.

COSA FAREMO?
1)     Presidio permanente, giorno e notte a partire dal 22 ottobre 2013.
2)     Senza risposte attueremo lo sciopero della fame in loco e almeno 60 malati gravissimi da casa: forniremo l'elenco dettagliato.
3)     Attueremo una campagna mediatica senza precedenti: il rischio del morto in diretta è un richiamo formidabile, in particolare con malati in barella.
4)     Se non bastasse attueremo lo sciopero della sete con morte certa in 48 ore. Ricordo che parliamo di persone fragili, dipendenti da macchine vitali. C'è il rischio concreto che l'Italia diventi la vergogna d'Europa.
5)     In caso di mancato incontro e risposte concrete sulle tematiche richieste procederemo con il seguente presidio:

DALLE ORE 10,30 DEL 22 OTTOBRE 2013 SAREMO IN VIA XX SETTEMBRE 97, ROMA. DAVANTI AL MINISTERO DELL'ECONOMIA.


I malati gravissimi non hanno lobby da difendere, interessi corporativi, chiediamo una vita dignitosa in famiglia. Vi chiediamo il coraggio di fare un servizio al paese, di fare un po' di pulizia nel marciume della sanità. Noi siamo risoluti, non abbiamo paura della morte, stavolta non andremo via senza risultati tangibili e concreti.

Cordiali saluti

Monserrato, 16 settembre 2013

  Il segretario
Salvatore Usala