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giovedì 18 luglio 2013

Al Presidente della Regione Campania

Gent.mo Presidente Caldoro,
 sono un medico malato di S.L.A. della Provincia di Caserta che ha chiesto di poter far parte del tavolo tecnico sulla S.L.A. della Regione Campania, in quanto componente del Direttivo Nazionale dell’Associazione “Comitato 16 Novembre Onlus”, associazione che ha ottenuto i fondi per la S.L.A. (100 milioni) grazie ai presìdi e agli scioperi della fame dei nostri associati nel 2010 e 2011, nonché il finanziamento del Fondo per la Non Autosufficienza per il 2013 (615 milioni) ottenuti dopo estenuanti scioperi nel corso del 2012.
Sono amico di Antonio Tessitore, malato sla di Villa Literno, Presidente di A.I.S.L.A. Napoli-Caserta, che Lei conosce bene.
L’Assegno di Cura tarda ancora ad arrivare in Regione Campania.
Quanti malati devono ancora morire o lasciarsi morire per mancanza del sostegno economico diretto alla famiglia?
Sostegno che, invece, è stato garantito ad associazioni e cooperative attraverso l’Avviso Pubblico: “CAREGIVER – Sostegno alla famiglia” (Decreto n° 510 dell’11-06-2012).
Dieci milioni di euro dispersi in tanti rivoli che non consentiranno ai malati di essere accuditi da persone scelte da loro, né consentiranno un sostegno economico diretto alla  famiglia del malato e tantomeno al familiare Care Giver, al quale sarebbe più correttamente dovuto il riconoscimento, sia economico che previdenziale, per il lavoro svolto nei confronti del proprio caro.
Noi malati di SLA Campani aspettiamo, ancora oggi, il tanto agognato “Assegno di Cura” che consentirà la sopravvivenza a molti e una vita più dignitosa ad altri.
Fate presto, questa è una priorità.
Cordiali saluti.

Dr. Raffaele Pennacchio

Referente per la Regione Campania del C16NO


martedì 9 luglio 2013

PROGETTO C16NO


PROPOSTA PER LA CREAZIONE DI 200.000

POSTI DI LAVORO E RECUPERO IVA 2013




PREMESSA:

La popolazione invecchia, i malati gravi ed incurabili sopravvivono, urge ampliare le possibilità perché queste persone restino in famiglia.

           
IL CONTESTO:

In Italia la sanità spende 18 miliardi di euro per finanziare le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e simili. Tale spesa è triplicata dal 2000 perchè è l'unica offerta che la maggior parte delle regioni offre. Solo alcune propongono in alternativa Piani Assistenziali Individualizzati (PAI).


PROPOSTA:

Si propone di destinare 4,5 miliardi di euro per un massiccio ritorno in famiglia di malati e anziani che lo desiderano, un'alternativa che avrà un sicuro successo. Da ricordare che le maggioranza delle RSA erano e rimangono squallidi ospizi con iniqua occupazione, sottopagati, spesso in nero, dirette da lobby legate alla politica locale e nazionale.


PROPOSTA NEI DETTAGLI:

Si propone di destinare il 50% da erogare alla famiglia che si riprenda in carico il paziente. Si risparmiano 2,25 miliardi di euro da destinare al mancato aumento 2013 dell'IVA per 2,1 miliardi di euro. Rimangono 2,4 miliardi di euro che arriverebbero a 3,2 miliardi con pensioni, indennità di accompagnamento e mancate rette dovute che il paziente s'impegna a destinare al PAI per il 50% ESEMPIO: un paziente gravissimo costa allo stato almeno 80.000€, si propone di erogare 40.000€ che sommati a pensione di invalidità e indennità di accompagnamento, che in RSA non percepiscono, portano la cifra a 49.000€ sufficienti per assumere 3 assistenti.


I NUMERI:

3,2 miliardi di euro corrispondono a circa 197.500 posti di lavoro per 36 ore settimanali, CCNL domestico, categoria CS. ENTRATE PER LO STATO: 550 milioni di IVA per i consumi, 350 milioni di contributi INPS, almeno 300 milioni di IRPEF: per un totale di 1,2 miliardi di euro che rientrano bilancio dello stato, in sintesi il 50% dell'investimento iniziale.


BENEFICIARI:

Tutti coloro che si rendono disponibili. Il Governo predispone un provvedimento che finanzia solo il Piani Personalizzati, ovvero nessun riparto in base alla popolazione o simili, solo ed esclusivamente i PAI contabilizzati dalle varie regioni. Bisogna predisporre una convenzione con i CAAF che segua i pazienti nelle assunzioni, buste paga, contratti, l'unico dei dipendenti e pratiche varie.


CONCLUSIONI:

Questo è un piano serio, facile da realizzare, nessuna Corte Costituzionale può bocciarlo. Propone risparmi strutturali destinati ad aumentare nel tempo ed occupazione stabile. Sarebbe utile fare piani formativi con fondi strutturali europei  con progetti POR regionali.

Bisogna avere il coraggio di combattere le lobby e mafie che operano nella sanità, basta volerlo.



NOTA: alcune cifre potrebbero subire variazioni senza inficiare l’impianto complessivo.


Monserrato, 08 luglio 2013


 
Il segretario

Salvatore Usala