Non mi piacciono le polemiche, in
genere le evito ma questa volta non posso.
Su "Superando" è stato
pubblicato un lungo articolo della signora Simona Bellini, vi invito
a leggerlo, è una profonda e acuta, nonché obiettiva, analisi
politica e sociologica del decreto interministeriale che definisce la
ripartizione regionale e la destinazione del FNA/2013, di quei 275
milioni che sono costati le proteste che tutti conosciamo.
Naturalmente non fa i nomi, ma è
animato da una per me inspiegabile cattiveria e malignità verso il
Comitato 16 Novembre, da offese verso le persone che come
delegazione, nelle cosidette stanze dei bottoni, sono state così
sprovvedute da non avere impedito che quel decreto lo scrivessero
loro, i ministri. Già, perché forse la signora Simona crede che il
decreto avremmo potuto scriverlo noi, e poi dire ai ministri :"Adesso
firmate!" Qualcuno dovrebbe spiegarle che non funziona così.
Quindi io, Tore, Mariangela, Raffaele,
in quanto delegazione, siamo per la signora Bellini vanitosi in cerca
di visibilità, facciamo accordi nascosti con il nemico visto che
riscuotiamo "cambiali", diciamo "meravigliose bugie"
e altro ancora.
Grazie, troppo gentile!
Mi chiedo com'è che questo articolo
esce con sei mesi di ritardo, visto che il decreto in questione è
datato dicembre 2012, che più volte abbiamo, proprio noi poveri
incapaci, scritto documenti di protesta e denuncia di quello che nel
decreto non va: cifra insufficiente, ripartizione regionale non in
base ai bisogni, destinazione non blindata per impedire che le
regioni possano fare come vogliono.
Non ho voglia di replicare voce per
voce alle accuse che sono state scritte, ma forse è bene riflettere
su alcuni punti
Nel decreto dei 275 milioni del FNA c'è
scritto, a proposito degli interventi che le regioni dovranno mettere
in atto, "ivi inclusi quelle a sostegno delle persone affette di
sla". Sarebbe questa "la cambiale" che ci è stata
pagata!
Chi ci ha seguito sa che non abbiamo
mai parlato di sla durante le proteste che hanno portato a questo
FNA, anzi abbiamo dovuto continuamente precisare che le nostre
richieste erano per tutti i malati gravi. Ma forse chi ha scritto
questa fesseria non conosce il significato delle parole, "ivi
incluse" non significa "prima di tutto o soprattutto o
particolarmente", vuol dire semplicemente " come gli
altri".
Perché avremmo dovuto tramare, quale
vantaggio porta ai malati di SLA, quale valore avrebbe questa
"cambiale" che avremmo riscosso? Ce lo riveli, signora
Bellini, visto che lei lo ha capito. Troppo difficile pensare che
fosse perché la maggior parte di chi era ai presidi era malato di
SLA?
I destinatari del fondo "con
priorità" :
1- ricoveri di sollievo in strutture
socio-sanitarie.
Ci sono persone non autosufficienti che
non hanno una famiglia, anziani rimasti soli malati di Alzheimer,
Parkinson, colpiti da ictus, incapaci di provvedere a sé stessi. Li
lasciamo soli, abbandonati perché c'è chi gestisce male queste
strutture? Perché ci sono assistenti criminali di cui spesso si
scoprono le nefandezze? O forse si dovrebbe pretendere che siano
strutture degne, controllate, con personale selezionato e scelto,
amministrate senza sprechi e corruzioni?
2- trasferimenti monetari condizionati
all'acquisto di servizi di cura e di assistenza domiciliari.
Il malato riceve un assegno, con questo
paga chi gli presta assistenza e cura, e cioè una badante, il
servizio prestato da cooperative se preferisce.
Non è una forma di assistenza
domiciliare indiretta?
3- fornitura diretta degli stessi da
parte dei familiari.
Come si fa a dichiarare che questo vuol
dire che "come in Sardegna in cambio di un
obolo i familiari sono condannati a lavorare 24 ore su 24 per lo
Stato, a cancellarsi del tutto come cittadini e portatori di diritti
costituzionali"?
Quindi per la signora Simona il fatto
che un familiare riceva un assegno, con il quale possa ad esempio
pagarsi i contributi INPS e aggiungerlo alla disponibilità
familiare, è sbagliato, il lavoro di cura del familiare non deve
essere riconosciuto, assicurare un reddito e la copertura
pensionistica al familiare che assiste, e che questo sia previsto in
un decreto, non va bene.
Se c'è qualcosa da criticare è che i
soldi del FNA non sono sufficienti, che non deve essere un "obolo"
ma un vero riconoscimento, ma c'è qualcuno che può accusarci di non
aver fatto di tutto per ottenere di più?
Certo che questo decreto ci preoccupa,
c'è il rischio che le Regioni utilizzino troppo la loro autonomia,
bisognerà che in ogni Regione i malati si facciano sentire, si
organizzino e si diano da fare e da subito. Io nella mia Regione lo
farò, ognuno può farlo, ma non potrà farlo il Governo, perché
come ci è stato risposto chiaramente non ha questo potere.
Per questo abbiamo chiesto che nel
prossimo FNA si trovi una formula che vincoli alla sola destinazione
di assegni ai malati, perché siano solo loro, senza possibilità di
mediazioni a scegliere come destinarli, se per entrare in una casa
sollievo, assumere una badante o un familiare .
La signora Bellini avrebbe fatto meglio
ad andare sul sito del Comitato 16 Novembre e informarsi, prima di
scrivere questo articolo infamante.
E per finire siamo arroganti e superbi
per esserci sottratti al confronto! Se il confronto doveva esserci
con chi oggi scrive queste cattiverie, allora è meglio non averlo
avuto.
A questo punto chi avrà avuto la
curiosità di leggere l'articolo della signora Simona Bellini su
Superando.it, o sulla pagina fb del Comitato 14 Settembre, può
valutare liberamente.
Io non so il perché di questo impegno
a denigrare e offendere, addossando al Comitato i limiti, che ci
sono, di questo decreto e dandone interpretazioni volutamente
fuorvianti.
Però voglio dire a chi ha scritto
queste cose:
"Faccia lei, faccia meglio e di
più, ne saremo felici!"
Laura-un pò- in...cavolata (diciamo
così!)