Preg.mo Prof. Vittorio Grilli Ministro
Economia e Finanza
Via XX Settembre, 97 - 00187 ROMA
Preg.ma Prof.ssa Elsa Fornero Ministro Lavoro
e Politiche Sociali
Via Veneto, 56 - 00187 ROMA
Preg.mo Prof. Renato Balduzzi Ministro
della Salute
Lungotevere Ripa, 1- 00153 ROMA
Preg.mo Prof. Gianfranco Polillo
Sottosegretario Economia e Finanza
Via XX Settembre, 97 - 00187 ROMA
Preg.ma Prof.ssa Maria Cecilia Guerra
Sottosegretario Ministero Lavoro e Politiche Sociali
Via Fornovo, 8 - 00192 Roma3
Preg.mo Prof. Adolfo Elio Cardinale
Sottosegretario della Salute
Lungotevere Ripa, 1- 00153 ROMA
Egregi Sigg. Ministri, Egregi Sigg.
Sottosegretari,
Chiediamo anticipatamente venia
ma abbiamo la necessità di scrivere a Voi tutti, perché
tutti coinvolti ed oggetto delle nostre forti perplessità, non certamente
infondate, e delle nostre richieste.
Veniamo al
dunque.
Sono passati alcuni mesi senza che sia successo nulla di sostanziale
per i gravissimi non autosufficienti: E' vero, oggi abbiamo l'art.
23 comma 8 della Spending Review, ma sui 658 milioni c'è il solito
"Assalto alla diligenza".
La Prof.ssa Guerra continua a tenere nel cassetto il fantomatico
progetto sulla non autosufficienza sul quale, come ribadisce
pubblicamente e come comunicatoci in un incontro personale il 17
aprile u.s., sono mesi e mesi che
lavora. Nessun dubbio su questo ma, possiamo forse accontentarci di
sentirle ripetere che non può assumere impegni precisi? Preferiremmo
di gran lunga che facesse pubbliche proposte per reperire fondi!
Abbiamo molto apprezzato l'impegno del Prof. Polillo e del
Suo staff ad inserire come prioritario il finanziamento per i gravissimi non
autosufficienti.
Abbiamo, altresì, gradito la risposta del Prof. Balduzzi che
preannunciava provvedimenti concreti. Infatti è stato di parola presentando un
decreto: in particolare l'art. 6 che proponeva cose interessanti e
condivisibili.
Purtroppo l'art. 6 è stato vilmente affossato, prima ricevendo
contestazioni all'interno dei Ministeri, quindi subendo un NO secco in Conferenza
Unificata Stato Regioni.
Le Regioni, e lo denunciamo con fermezza, hanno fatto una
carognata: Dobbiamo, forse, essere noi a rilevare che ridurre
ricoveri nelle RSA e ospedalizzazioni tagliano sensibilmente le spese
sanitarie, liberando risorse per il sociale e
consentendo, conseguentemente, l'assistenza domiciliare indiretta che
costa un terzo?
L'autonomia regionale in materia socio sanitaria è quella che consente
spese per 20 miliardi nelle RSA, con lobby potenti che utilizzano la sofferenza
per fare profitti. Quelle stesse Regioni che poi sprecano 10 miliardi in
ricoveri inutili quando basterebbe assisterli in casa, spendendo un decimo.
E' emblematico che il Veneto spenda 2 milioni dei fondi sociali
relativi ai 100 milioni SLA per acquisto di comunicatori oculari (sono almeno
150 pezzi, cosa assurda, non ci sono 150 tetraplegici SLA), che la Regione
Sicilia blocchi il pagamento per il sostegno degli ammalati di SLA a causa dei
vincoli imposti dal patto di stabilità,
che in regione Puglia si sia dovuti arrivare alle minacce per recuperare
un milione di fondi per i malati domiciliarizzati anziché per le RSA. Riteniamo
che sia ancora più paradossale che i
Dirigenti Ferrante e Tangorra, del Ministero delle Politiche Sociali, approvino
diverse delibere ben sapendo che si tratta di distorsione di fondi.
Insomma, un inghippo per ogni
Regione.
Assistiamo alla degenerazione in molte Regioni con sprechi dissennati,
scandali penali e morali, quindi bisogna trovare il modo per stanare le Regioni
"sporche" con un provvedimento blindato, concertato fra i tre
Ministeri: Economia, Politiche Sociali, Sanità, incontro che avevamo
chiesto ed ottenuto, per il 9 luglio u.s., grazie alla mediazione del
Sottosegretario Polillo. Incontro mai realizzato!
A tal proposito riproponiamo il
nostro progetto consapevoli delle seguenti novità:
·
I 600 milioni a carico del Ministero delle
Politiche Sociali, possono essere reperiti, in buona parte, dai 658
milioni del fondo Letta.
·
I 750 milioni del Ministero della
Sanità, possono essere stornati dal fondo nazionale alla voce
"trasferimenti per ricoveri residenziali", si tratta di una partita
di giro, non di tagli.
·
I 300 milioni delle Regioni si recuperano
abbondantemente dai mancati ricoveri.
Appare evidente la fattibilità con una serie di provvedimenti
congiunti e blindati in modo tale che i fondi arrivino ai malati in funzione
dell'incidenza e dei piani personalizzati.
Vi chiediamo un incontro congiunto con rappresentanti dei 3 Ministeri
più Conferenza Unificata per discutere sullo stato dell'arte, le decisioni
vanno prese subito.
In mancanza di risposte, da
metà ottobre inizieremo uno sciopero della fame con almeno 50 malati
gravissimi sparsi in tutte le Regioni, se non bastasse faremo un presidio
davanti ad un Ministero.
Sarà nostra cura, nel caso, trasmettere l'elenco dei 50 malati
coinvolti con nome, cognome, indirizzo, telefono e mail, alle S.V. ed ai media
nazionali e locali, nonché ai gruppi parlamentari.
In attesa di celere riscontro, gli ammalati di SLA e di
malattie altamente invalidanti di tutta l'Italia, distintamente salutano.
Monserrato, 30 settembre 2012
Per il direttivo
Il segretario
Salvatore
Usala
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SCHEDA DI PROGETTO SPERIMENTALE: RESTARE A CASA
Obiettivi
Obiettivo
del progetto è il permanere del malato in famiglia, ovvero il rientro da
struttura socio-sanitaria o ospedaliera.
Destinatari
Destinatari
del progetto sono i disabili gravissimi fisici e psichici affetti da patologie
degenerative, demenza, traumi gravi, coma, comunque tutti i casi bisognosi di
assistenza vigile per i bisogni vitali.
Livelli
Il
progetto stabilisce tre livelli assistenziali:
Medio:
patologie che richiedono una presenza assistenziale non specialistica ma vigile
diurna per le attività quotidiane della vita per impegni giornalieri fra 12 e
18 ore.
Intensa:
patologie che richiedono una presenza assistenziale non specialistica ma
vigile, diurna e notturna per le attività quotidiane della vita per un impegno
giornaliero fra 18 e 24 ore.
Totale:
patologie che richiedono una presenza 24 ore su 24 di personale formato per
assistere pazienti dipendenti da macchine per respirazione meccanica invasiva
con tetraplegia.
Contributi
Il
livello del contributo è legato al piano personalizzato stabilito dall'equipe
multidisciplinare dell'unità di valutazione territoriale secondo le seguenti
intensità:
Media:
da 6.000€ a 9.000€ l'anno.
Intensa:
da 9.000€ a 12.000€ l'anno.
Totale:
20.000€
Numeri
Si
possono quantizzare i seguenti numeri
secondo l'intensità:
Media:
70.000
Intensa:
50.000
Totale:
30.000
Costi
I
costi totali sono i seguenti separati per intensità:
Media:
70.000x7.500€= 525 milioni.
Intensa:
50.000x10.500€= 525 milioni.
Totale:
30.000x20.000€= 600 milioni.
COSTO
TOTALE: 1.650 milioni.
Risorse
Il
reperimento delle risorse è prioritario nel rispetto di questo periodo di
crisi, non c'è spazio per passi senza le necessarie coperture finanziarie. Il
progetto risulta un investimento attivo che procura risparmi consistenti nel
tempo. 750 milioni si possono trasferire dalla Sanità, capitolo relativo alle
residenze sanitarie, al Welfare.
I
risparmi sono certi perché in RSA il costo annuo per il SSN è di almeno 70.000€
per malato critico.
300
milioni vanno a carico degli enti locali e 600 a carico dello stato alle
Politiche Sociali.
Vantaggi
Con
1.650 milioni diretti alle famiglie si retribuiscono ben 183.000.000 di ore di
assistente familiare, livello C SUPER del CCNL domestico corrispondenti a circa
90.000 posti di lavoro full-time.
Rientri per lo Stato
L'immissione
di denaro, (1.650 milioni), con creazione di posti di lavoro crea maggiori
consumi e quindi più IVA, (300 milioni) inoltre si ha un gettito IRPEF (200
milioni) e contributi INPS (180 milioni) per un totale di 680 milioni che
rientrano nelle casse statali.
Conclusioni
Il
progetto presenta peculiarità di fattibilità generando un percorso virtuoso nel
senso di un risparmio reale in prospettiva futura e attuale, creando condizioni
di vita dignitosa alle persone con bisogni esistenziali, rigore ed equità, di
seguito i punti principali:
·
Risposte concrete ai bisogni.
·
Freno alla crescita esponenziale di RSA che
costano alla comunità fornendo servizi scadenti.
·
Creazione di posti di lavoro con
sistemazione di tanti care-giver costretti ad abbandonare il lavoro per
accudire il familiare.
·
Contributo alla crescita del PIL in maniera
creativa sul sociale.
·
Intervento sul sociale a costo zero che
segna un'inversione di tendenza.
·
L'aiuto diretto alle famiglie innesca un
circuito virtuoso non dissimile dal microcredito (Mohammad Yunus, premio Nobel,
ben noto a Tecnici ed Economisti)
·
Diminuzione consistente dei ricoveri
ospedalieri, infatti, la casa è un ambiente povero di carica batterica.
Salvatore Usala